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C’È chi – i residenti – vorrebbe che la Ztl (Zona a traffico limitato) fosse rimodultata e chi – commercianti e cittadini che vivono in altre zone della città – proprio non ne vuole sentire parlare.
Questo il dato che emerge dal referendum sul centro storico promosso da “Fratelli d’Italia – Allenza nazionale”. In tutto dieci i quesiti proposti a 400 tra commercianti, residenti nel centro storico e altri cittadini.
Numero dei quesiti a parte ciò che emerso in modo chiaro e netto è che il centro storico del capoluogo di regione, così come è, non piace proprio a nessuno.
Da qui la bocciatura assoluta della Ztl, ritenuta inutile, «farraginosa, poco chiara e fonte di contenzioso, per vie delle multe con il Comune – si legge in una nota di Giuseppe Giuzio, candidato alla carica di consiliere comunale per “Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale” – nonché, concausa della chiusura di molte attività commerciali».
Il quesito: Ztl sì, Ztl no o Ztl rimodulata – o meglio nuovamente rimodulata visto che quella attualmente in vigore ha già subito un cambio rispetto a quella entrata in vigore nel 2012 – non è solo il cavallo di battaglia molto popular di Fdi-An ma anche dei sei aspiranti alla carica di sindaco.
Quasi che la partita vera per la conquista del Palazzo di città si giochi tutta attorno al centro – inteso come storico – e a quei varchi elettronici che, dalla loro installazione fino all’entrata in funzione, non hanno fatto altro che dividere e alimentare polemiche su polemiche. Neanche Potenza fosse l’unica città d’Italia ad avere deciso di chiudere il centro storico alle auto.
Non solo. Non regge neanche la motivazione, addotta da alcuni cittadini, dei contenziosi con il Comune per le multe. Sarebbe come dire: il semaforo è rosso, io non mi fermo, quindi rimuoviamo i semafori.
E che dire poi del fatto che, proprio in questi giorni di campagna elettorale, la Ztl è stata sospesa? Cosa è cambiato? Nulla o quasi. Anche perché, diciamolo onestamente, non è che senza autovettura il centro storico non si possa raggiungere. Anzi. Tra ascensori, rampe di scale mobili e ponte attrezzato chi vuole raggiungere il centro lo può fare. Il punto forse è proprio questo: volerlo fare. O meglio: abituarsi al fatto che è possibile spostarsi anche con i mezzi pubblici e non necessariamente con le autovetture.
E’ una questione di “cultura”. Una cultura che, per anni e anni, in questa città è mancata, diversamente da quanto accaduto in altre parti d’Italia. Tutti ormai troppo abituati a, come si suol dire, “parcheggiare quasi dentro casa”. (….)
Tornando ai temi caldi sottoposti all’attenzione dei cittadini non potevano mancare «la sicurezza, il decoro del centro, l’accentramento degli uffici e il trasporto per il centro con il ripristino dei mini-bus». Consensi anche per il ripristino dei mercati «tanto affollati qualche anno fa». Molti i consensi espressi a favore di una progressiva riduzione della Cosap, in proporzione ai servizi offerti. L’idea di fondo, comunque, è quella di portare più gente in centro storico, a esempio accentrando uffici o iniziative mirate per i giovani. Insomma «dalla lettura dei questionari – ha concluso Giuzio – si ricava l’idea che con pochi aggiusti, qualche ritocco e un po’ di buonsenso via Pretoria può tornare a essere il cuore pulsante della città».
Ma Potenza, però, non è solo centro storico e il problema del capoluogo non è solo la Ztl.
al.g.
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