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DA MILANO a Matera 2019, fino al teatro di Roma. Una storia professionale importante che tocca fortemente negli ultimi anni la Basilicata e la città di Matera in particolare ma che trova a Milano prima e a Roma oggi il suo epilogo più importante.
E’ il percorso di Antonio Calbi, mente di iniziative culturali soprattutto legate alla città di Milano sin dal 2007 quando viene scelto da Letizia Moratti, che oggi prende una strada importante e prestigiosa come quella del Teatro di Roma di cui diventa direttore. Non c’è ancora l’ufficialità della notizia ma oramai la scelta sembra essere stata definita. Calbi, originario di San Mauro Forte è stato spesso impegnato con una serie di iniziative in Basilicata legate ad appuntamenti culturali. Si ricorda in particolare l’organizzazione delle ultime due stagioni dei Teatri uniti di Basilicata così come l’occasione, più frivola ma gradita ad un numeroso pubblico che ha portato, per la gioia di una parte importante degli appassionati di calcio, Massimo Moratti a Matera.
Per passare ancora al focus sulla Basilicata che la “Milanesiana”, di cui è artefice ha voluto riservare alla regione di cui Calbi è originario nell’anno appena trascorso.
Al momento della costituizione e fino a pochi mesi fa è stato anche componente del Comitato scientifico di Matera 2019 da cui è uscito, defilandosi dall’impegno pur condividendo fortemente l’idea e il progetto di Matera capitale della cultura. Lavorando per legare nomi e idee al sostegno di Matera a capitale della cutlrua.
Recentemente è stato anche uno dei candidati alla carica di direttore artistico presentando il suo curriculum che, secondo indiscrezioni, ha trovato l’apprezzamento di una parte del Comitato scientifico anche se poi al momento della decisione finale la scelta è caduta su Joseph Grima.
“Ho lasciato il mio paese di origine, San Mauro Forte, nel 1976, a tredici anni”, raccontava Calbi tempo fa sul “Quotidiano”, “trasferendomi a Milano con la famiglia.
Nell’amore per tutte le forme della cultura e delle arti, il teatro ha sempre occupato nella mia vita un posto speciale. Ho costruito spettacoli e accadimenti vari sin da bambino ed è stato naturale poi nell’adolescenza scegliere come mestiere l’ideazione e la cura di fatti culturali e di spettacolo”. Forse già nella prossima settimana la formalizzazione di una decisione che non incontra però altri ostacoli almeno al momento.
È certo che Calbi risponde bene alle nuove direttive ministeriali che intendono escludere dalla direzione dei teatri stabili i registi, con i loro immancabili spettacoli in cartellone.
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