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In relazione alla condanna di 8 giornalisti per la pubblicazione di atti non più coperti da segreto (LEGGI LA NOTIZIA), il comitato di redazione del Quotidiano della Calabria ha dichiarato quanto segue. «Il decreto penale emesso dal gip di Salerno nei confronti di otto giornalisti calabresi è un grave vulnus sia sul piano giuridico, sia sul piano civile. Dal punto di vista giuridico esiste in Italia una legge (art. 114 comma 7 c.p.p.) che stabilisce che “è sempre consentita la pubblicazione del contenuto di atti non più coperti dal segreto” e i nostri colleghi non hanno fatto altro che pubblicare informazioni che non erano più segrete. Sul piano civile è evidente la lesione dei diritti di ciascuno dei giornalisti colpiti e dei diritti della pubblica opinione che deve essere informata di tali atti. Questa è la principale funzione della libera stampa. Se il gip di Salerno avesse emanato un decreto giusto, significherebbe che non potrebbero più essere pubblicate notizie relative ad avvisi di garanzia, a provvedimenti di custodia cautelare, a pronunciamenti del tribunale del Riesame. Per questo l’atto riveste un valore che supera i confini calabresi e nazionali. L’opposizione a tale decreto, a nostro parere, deve essere portata davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo in modo che ci possa essere una chiara pronuncia a livello internazionale per fare in modo che tali casi non abbiano più a verificarsi. Il comitato di redazione del Quotidiano della Calabria»
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