3 minuti per la lettura
COSENZA – Daniela Falcone è affetta da amnesia psicogena e le sue condizioni di salute non sono affatto compatibili col regime carcerario. Queste le conclusioni cui è giunto lo psichiatra cosentino Giorgio Liguori, una decina di giorni fa nominato dalla procura di Paola per esaminare la donna, 43 anni di Rovito, che lo scorso primo marzo ha ucciso a coltellate il figlio Carmine De Santis, di 11 anni.
Da qui la decisione del gip Pierpaolo Bortone, del tribunale di Paola, che proprio ieri ha sostituito la misura della detenzione in carcere con quella della custodia cautelare presso una casa di cura. In particolare il giudice aveva scelto il “Borgo dei Mastri” di Paterno Calabro, che alla fine è stato però ritenuto dalla stessa direzione sanitaria inidoneo ad ospitare la madre assassina. Per il momento dunque Daniela Falcone resta reclusa nel carcere di Castrovillari, in attesa che il gip trovi un’altra stuttura. Novità sono attese per oggi stesso. Ma andiamo per ordine. Il dottor Liguori aveva depositato la sua perizia al gip Bortone mercoledì mattina. Lo psichiatra ha relazionato davanti al giudice, giungendo appunto alla conclusione che le condizioni delle donna non sono compatibili col carcere.
«La signora Daniela Falcone – si legge nella consulenza firmata da Liguori – è affetta da disturbo di conversione con amnesia psicogena. Relativamente alla compatibilità con il regime carcerario – prosegue – si ritiene che, nel caso lo stesso si protragga all’interno della casa circondariale, possa ragionevolmente incidere in modo negativo sulle condizioni psicologiche riscontrate». Per questo «appare opportuna eventuale allocazione del soggetto presso idonea struttura ospedaliera psichiatrica, non carceraria e ubicata possibilmente in luogo non distante dalla residenza dei familiari, utili e fondamentali sostegni-psico-affettivi per una evoluzione favorevole delle condizioni psicologiche». Il gip ha inteso così salvaguardare – per come sollecitato anche dall’avvocato Gianluca Serravale, che aveva chiesto la scarcerazione e il ricovero della donna presso una struttura ospedaliera – il diritto alla salute per la Falcone, salvaguardando «sia la tutela dell’integrità psicofisica dell’indagata, sia le esigenze cautelari sussistenti nel caso concreto, vista la gravità delle condotte in contestazione».
Da qui la decisione di sostituire la misura cautelare in carcere con quella della custodia presso una struttura sanitaria specializzata. Il gip, come detto, aveva indicato il “Borgo dei Mastri” di Paterno Calabro. La struttura (pare anche per mancanza di posti) si è però dichiarata inidonea a ricoverare la Falcone. La Polizia penitenziaria ha così informato il gip, che a questo punto dovrà individuare una nuova clinica ed emettere la nuova ordinanza. Il giudice aveva chiesto ai carabinieri di Dipignano di recarsi con cadenza quotidiana al “Borgo dei Mastri” e ordinato alla direzione sanitaria di comunicargli a cadenza mensile una relazione medica sulle condizioni di salute della Falcone e «il venir meno delle condizioni di infermità mentale che hanno giustificato il ricovero» Nel corso dell’esame col dottor Liguori la donna si è espressa soprattutto a gesti. Non a caso le è stata riscontrata un’afonia, secondo l’esperto provocato dall’avento post-traumatico (l’omicidio) e da uno stress acuto. Pare aver rimosso completamente la vicenda. E’ come entrata in un’altra dimensione. La preoccupazione sta quindi tutta nel suo “risveglio” e nella presa di coscienza di quanto fatto quel terribile primo marzo quando cioè uscì da casa con l’intento di uccidere il figlio e quindi tentare il suicidio. Il tutto per punire il marito, che la sera prima le aveva confessato un tradimento. L’auto con a bordo la mamma agonizzante e il figlio morto dopo almeno cinque ore di agonia fu trovata il 3 marzo sulle montagne di Paola, in località Arciprete. La donna fu ricoverata in ospedale, dove è rimasta fino al 2 aprile, quando cioè fu dimessa e quindi portata nel carcere di Castrovillari. Ieri la decisione del gip. La Falcone deve essere ricoverata.
Ma la clinica non si trova…
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA