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SONO positivi i dati sulle immatricolazioni all’Università degli studi della Basilicata. Sono, infatti, complessivamente 1.424 gli immatricolati nel 2013-2014 (817 donne e 607 uomini), con un incoraggiante +14,19% rispetto al precedente anno accademico, anche in relazione a una media nazionale che segna un calo del due per cento circa delle immatricolazioni.
La popolazione complessiva, a oggi, è di circa ottomila studenti (7.522 tra lauree triennali, specialistiche e magistrali, a cui però si aggiungono i laureati nelle ultime sessioni – 718 nel precedente anno accademico – e gli iscritti a Master e ad altri percorsi didattici attivati dall’Ateneo). Il segno è positivo anche per il trend che riguarda l’iscrizione alle lauree magistrali, in costante aumento fino a oggi.
Sono questi gli elementi principali emersi dal primo Report sui dati d’Ateneo realizzato dall’Università della Basilicata, presentato ieri a Potenza, nel corso di una conferenza stampa, a cui ha partecipato il rettore, Mauro Fiorentino, il direttore generale, Lorenzo Bochicchio, il direttore del Caos (Centro di orientamento degli studenti), Salvatore Masi, il curatore della veste grafica del nuovo sito (art director della Bloop srl), Mimmo Colucci, e il referente tecnico del Cisit, Donato Fidanza.
Nel corso dell’incontro è stato anche presentato il nuovo sito internet dell’Ateneo, con una linea grafica completamente rinnovata, e la sezione on-line dedicata alla “Stampa”, da cui le testate giornalistiche potranno scaricare vere e proprie cartelline digitali e il materiale audio e video dell’Unibas.
Attivi anche i profili ufficiali sui social network, Twitter e Facebook, realizzati e gestiti dal Caos.
«Sono dati che riteniamo soddisfacenti – ha detto il rettore – non solo perché positivi, ma anche perché rientrano in un contesto nazionale di crisi economica, di calo demografico e di tagli del governo, con Atenei su cui sono pesate chiusure di corsi e di attività. Siamo un Ateneo giovane, ma dal Rapporto emerge con chiarezza, e sulla base di dati ufficiali, che l’Unibas regge il confronto con il resto del Paese, con medie in linea con il trend italiano, considerando l’intero territorio e anche strutture più grandi e con maggiore tradizione».
Dal 2010 le immatricolazioni in Basilicata seguono un trend sostanzialmente stabile, e anche la “popolazione” universitaria (intesa come il numero generale d’iscritti a corsi, master, tirocini e altre attività) riprende a crescere dopo un calo tra il 2009 e il 2013, tornando quindi sostanzialmente ai livelli pre-crisi. Incrociando i dati del Miur e di Almalaurea, inoltre, emerge che l’Università della Basilicata registra medie perfettamente in linea con quelle nazionali (voto di laurea, voti medi degli esami, età di laurea, e caratteristiche dell’accesso al mondo del lavoro), in un confronto statistico con ogni tipo di Ateneo e con tutte le aree geografiche.
In generale, infine, l’iscritto alle strutture universitarie lucane segue con costanza i corsi: sette su dieci hanno preso parte al 70% degli insegnamenti previsti dal piano di studi, e due su dieci tra il 50 e il 70%. Il 50 per cento degli studenti ha usufruito di strumenti di sostegno al reddito e di tirocini in azienda.
Gli studenti lucani, come nel resto del Paese, si concedono poco più di un mese di vacanza dopo aver festeggiato la laurea: ma dal momento in cui iniziano a cercare lavoro, lo trovano in media dopo 4,9 mesi (4,3 mesi per la media in Italia).
Una volta conquistato un contratto, il laureato lucano riesce comunque a ottenere in media le stesse condizioni degli altri coetanei sparsi per la penisola: tre su dieci hanno dei lavori stabili e quattro su dieci un part-time (medie perfettamente in linea con i dati nazionali). Stessa condizione per lo stipendio medio ottenuto: 877 euro per i laureati “made in Basilicata” rispetto ai 941 euro della media nazionale (le donne, in entrambi i casi, sono ancora penalizzate alla consegna della busta paga).
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