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VILLA D’AGRI –  Il «ritiro dell’emendamento, altrimenti in campo azioni dure come il blocco delle future concessioni nei comuni interessati dall’estrazione petrolifera». L’aut aut è uscito fuori dalla conferenza dei Sindaci dell’Area Val d’Agri svoltasi lunedì sera, dopo la “corsa” dell’emendamento – questa mattina dovrebbe essere approvato in Consiglio regionale –   collegato al bilancio 2014-2016 presentato dal capogruppo di Centro Democratico Nicola Benedetto e sottoscritto da altri consiglieri, approvato in Seconda Commissione a maggioranza (contrario solo il gruppo Movimento 5 Stelle)  sulle royalties del petrolio da ripartire  a tutti i Comuni lucani. Una notizia che ha suscitato non poche polemiche, in particolare, nelle aree dove l’attività estrattiva è presente e dove le popolazioni e il territorio ne subiscono da anni gli effetti.

Uno «scippo». Un «danno dopo la beffa», a  cui questa volta, gli amministratori non sono disposti a cedere. Un territorio inascoltato e martoriato ma «utile – ha sollevato il Sindaco di Viggiano, Giuseppe Alberti durante l’incontro –  nel  fare la lista della spesa, nel mentre si  gioca sulle sue sorti».

Toni duri che il sindaco Alberti ha rilanciato in un’azione altrettanto forte come  il «no ai rimanenti pozzi petroliferi e le dimissioni dei due consiglieri regionali della Val d’Agri», se non vi è al più presto il  «ritiro dell’emendamento». Ripercussioni anche sull’attività estrattiva di Tempa Rossa, ha levato il primo cittadino di Corleto Perticara, Rosaria Vicino. Da parte del Sindaco di Tramutola, Ugo Salera la “strada” è  verso l’impugnativa al Consiglio di Stato perché «la modifica – ha commentato –  è illegittima». A dargli man forte anche il sindaco di Moliterno, Giuseppe Tancredi che ha spiegato «oltre a non percepire le royalties perché non riformulate da più di tre anni – ha precisato – dobbiamo subire anche questo. La Val d’Agri – ha aggiunto –  non può pagare per tutto».

Presenti alla conferenza anche il sindaco di Roccanova, Giulio Emanuele, di San Martino D’Agri, Michelino Lamoglia, di Armento, Franco Curto, di San Chirico Raparo, Claudio Borneo, di Sarconi, Cesare Marte, l’assessore comunale di Paterno, Mimma Laterza, di Grumento Novo, Vincenzo Vertunni, di Castelsaraceno, Rocco Rosano. Al termine della discussione è stato deciso di inviare un documento ufficiale al governatore regionale, Marcello Pittella.

IL DOCUMENTO – Nel documento ufficiale inviato al Presidente Pittella  da parte dei sindaci (Castelsaraceno, Corleto Perticara, Grumento Nova, Marsiconuovo, Marsicovetere, Moliterno, Montemurro, Paterno, Roccanova, San Chirico Raparo, San Martino d’Agri, Sant’Arcangelo,  Sarconi, Spinoso, Tramutola, Viggiano) si spiega che  «le somme raccolte dallo Stato a titolo di royalties vengono distribuite tra le Regioni e i Comuni interessati dalle attività di estrazione. La loro destinazione è vincolata allo sviluppo dell’occupazione e delle attività  economiche, all’incremento industriale e agli interventi di miglioramento ambientale, nei  territori nel cui ambito si svolgono le ricerche e le coltivazioni. 

Anche la quota del 30% dello Stato, assegnata direttamente alla Regione, è corrisposta, ai  sensi dell’art. 20 del D. Lgs 625/1996 comma 1 bis, “per il finanziamento di strumenti della  programmazione negoziata nelle aree di estrazione e adiacenti”. 

«Negli ultimi anni la “Val d’Agri”, sul cui territorio – continua il documento –  si concentra la gran parte della produzione di  idrocarburi e con essa i timori per le conseguenze sull’ambiente e sulla salute dei cittadini che altri territori rifiutano “tout court”, ha subito l’utilizzo di tali risorse per i bisogni più disparati  di una Regione in difficoltà: Università, Sanità, Infrastrutture, Welfare ecc.; tutti , persino le  mense del Capoluogo di Regione, hanno beneficiato di tali risorse che continuano ad essere  spalmate sul bilancio regionale per i bisogni più disparati, al di fuori di ogni logica  programmatoria e tantomeno dei vincoli di destinazione imposti dalla Legge.  Lo stesso “bonus carburante”, frutto del sacrificio dello stesso territorio, è destinato a tutti i  lucani. Ma tutto questo sembra non bastare. La seconda commissione “Bilancio e Programmazione” della Regione Basilicata ha approvato, a maggioranza, un emendamento collegato al Bilancio che prevede il riparto delle royalties a tutti i Comuni della Basilicata in base alla popolazione.

Un tema così importante per la nostra gente, per il nostro territorio come anche per l’intera Regione Basilicata, non può essere affrontato con l’approssimazione e la furbizia di “emendamenti” all’ultimo giorno che vanno peraltro nella direzione opposta a quanto auspicato da sindacati, magistratura contabile e dallo stesso Presidente Pittella.

Chiediamo – concludono gli amministratori –  all’assessore Benedetto il ritiro dell’emendamento. Chiediamo al Presidente della Regione ed al Presidente del Consiglio di farsi interpreti della profonda contrarietà di noi Sindaci della Val d’Agri e dei nostri cittadini rispetto a tale proposta e di avviare quell’auspicata riflessione sull’utilizzo delle royalties attraverso una concertazione che consenta di condividere modelli di sviluppo, progetti, investimenti e forme di solidarietà tra i territori che aprano ad una nuova stagione di crescita ed occupazione».

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