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CATANZARO – Roma risponde picche all’emergenza rifiuti della Calabria. Nessun cenno dal governo, almeno per adesso. Restano senza risposte le richieste della Regione che si trova in panne, con un’ordinanza che scade a maggio e che, da circa un anno, autorizza le aziende a scaricare il “tal quale”, (ovvero il rifiuto solido urbano non trattato) a Pianopoli. 

L’assessore regionale all’ambiente, Franco Pugliano lancia l’ennesimo allarme. «Scoppierà un bubbone e serve partecipazione», dice, mentre sta per entrare in una scuola superiore dove terrà una lezione sul riciclo a Crotone. «Provo a seminare, ma so che è difficile. Sono molto preoccupato. Il punto è che nei giorni scorsi abbiamo organizzato anche degli incontri con i sindaci sia della provincia crotonese che di quella di Rossano – Corigliano, volevamo spiegare come fare per attivarsi di più con la raccolta differenziata. Il risultato? La partecipazione è stato minima. Sono arrivati solo il 12 per cento di quelli invitati». 
Il dato è uno, al di là degli schieramenti politici, ed è che se in Calabria fosse stato rispettato il decreto Ronchi che imponeva, entro il 2000, di arrivare al 35 per cento come raccolta differenziata adesso l’unica area ad avere qualche problema sarebbe quella cosentina, dove appunto va realizzato un impianto. Pugliano pensa al decreto Ronchi, ma in realtà ci sono leggi successive il Decreto Legislativo 152/2006 che, seguendo direttive europee, impone di raggiungere il 65% di raccolta differenziata entro il 2012, in Calabria. «Noi siamo al 13%», dice Pugliano. E’ per questo che la Regione ha chiesto al governo di poter utilizzare 24 ore su 24 le discariche esistenti, di poter inviare rifiuti all’estero. 
Dopo il flop del bando transnazionale si è aperta una strada, quella di procedere con ordinanze per evitare le lungaggini delle gare, visto che fra 15 giorni non si saprà dove scaricare quelle 1.200 tonnellate di immondizia non trattata che finisce a Pianopoli. Colpa del governo nazionale, del momento difficile che attraverso il centrodestra, di certo da Roma non c’è stata neanche la convocazione del tavolo tecnico richiesto dal presidente e dalla giunta regionale. 
 
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