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POTENZA – Lei, Maria Teresa Travaglio, ha già patteggiato una condanna a un anno e otto mesi di reclusione, mentre lui, Antonio Pintozzi, deve ancora presentarsi in udienza preliminare. Fatto sta che entrambi dovranno risarcire in totale poco meno di 300mila euro, pagati dai cittadini di Maratea, Lauria e Muro Lucano per i bolli delle loro auto, ma mai versati alla Regione.
Lo ha deciso la Corte dei conti di Potenza con le ultime due sentenze depositate la scorsa settimana in cancelleria.
Antonio Pintozzi, titolare dell’autoscuola omonima con due sedi a Lauria e una a Maratea, è stato condannato a pagare all’erario 270mila euro di cui 244 di tasse automobilistiche regionali riscosse dai contribuenti, e non riversate e 26 «a titolo di “penale».
Il buco era emerso agli inizi del 2012 quando l’Ufficio fiscalità della Regione ha sospeso l’autorizzazione che era stata concessa all’Autoscuola Pintozzi a giugno del 2008, bloccando l’accesso al sistema informatico dell’Aci.
Infatti nei mesi precedenti si era interrotto il flusso di denaro nelle casse della Regione, nonostante l’attività di riscossione procedesse come sempre, e il debito aveva già sfondato la soglia del mezzo milione di euro.
In seguito Pintozzi avrebbe provveduto a effettuare versamenti per 247mila euro presentando, per il resto, 2 fideiussioni: una emessa dalla “Eurofidi & Servizi Integrati” di Napoli per l’importo massimo garantito di 147mila euro e un’altra della “Confidi Italia – Istituto di Garanzia Italiana” di Milano per l’importo massimo garantito di 180mila euro. Solo che i tentativi da parte della Regione di riscuotere entrambe le polizze non sarebbero andati a buon fine. In più «dalle indagini di polizia giudiziaria espletate – scrive la Corte dei conti – i risultava che una delle due società una delle due società finanziarie in oggetto non era neanche iscritta all’Albo degli Intermediari Finanziari».
Di qui la stima del debito residuo in 270mila euro, penale inclusa, e la segnalazione del Nucleo di polizia tribunaria della Guardia di finanza di Potenza ai pm contabili e ai magistrati della Procura di Lagonegro che il 4 marzo dell’anno scorso ha chiesto il rinvio a giudizio di Pintozzi con l’accusa di peculato. «Emerge dagli atti che Pintozzi Antonio era ben consapevole degli ingenti (per importo) e più volte reiterati inadempimenti (dato che rispetto all’obbligo di riversare settimanalmente gli importi delle tasse riscosse l’inadempimento si è protratto dal 23/05/2011 al 15/01/2012)». E’ quanto sostengono i giudici contabili che hanno condannato Pintozzi, assente in udienza dove non si è presentato nemmeno un avvocato.Simile ma molto meno rilevante la vicenda di Maria Teresa Travaglio, che nel 2010 era responsabile della delegazione Aci di Muro Lucano di Piazza Petraccone. A segnalare il mancato riversamento di oltre 20mila euro di “bolli” da parte sua (poi saliti fino a 40), tra il 2009 e il 2010, era stata la Presidenza della Giunta regionale della Regione Basilicata. Anche in questo caso non sarebbe andato a buon fine il tentativo di incassare le due fideiussioni presentate, emesse dalla “InterContinental S.p.a.” di Firenze per 36mila euro e un’altra per 35. E anche in questo caso «dalla relazione della G.d.F. operante emergeva che, nell’ambito delle indagini di polizia giudiziaria espletate anche da altri reparti del Corpo, la società finanziaria in questione risultava addirittura esercente abusivamente l’attività di intermediazione finanziaria, in quanto priva di capitale sociale idoneo a garantire la copertura delle eventuali insolvenze e non iscritta all’Albo degli Intermediari Finanziari». Così risultano denunciati anche i responsabili legal della InterContinental, mentre ad aprile dell’anno scorso Maria Teresa Travaglio ha patteggiato un anno e 8 mesi per peculato. Ora dovrà anche risarcire alla Regione 42mila euro: 40 di tasse non riversate e 2 di penali. Intanto in piazza Petraccone è ancora operante un’agenzia di pratiche auto, anche se la delegazione Aci dal 2012 non risulta più attiva.
l.amato@luedi.it
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