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ROMA – «Approfittiamo del semestre italiano di presidenza dell’Unione europea per iniziare a parlare di omologazione dei codici. Per fare una lotta seria alle mafie occorre in Europa il reato di associazione di stampo mafioso». E’ l’appello lanciato oggi dal procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, nel corso di un’audizione davanti alla commissione parlamentare antimafia. 

«In Italia – ha spiegato – è possibile fare l’arresto o il sequestro ritardato, cosa che non è possibile fare in Olanda, Germania, Belgio, Spagna o Portogallo. La nostra legislazione antimafia è la più evoluta al mondo. Sfruttiamo allora il semestre di presidenza europeo affinchè per una volta l’Italia possa insegnare la legislazione antimafia in Europa. La mafia non è un problema solo italiano». In Europa le mafie, ha sottolineato il magistrato «non sparano alle serrande ma spacciano cocaina e fanno riciclaggio. Ma se nessuno indaga in Europa si continuerà a dire che la mafia è una fissazione solo degli italiani».

E Gratteri non si è limitato a parlare solo dell’Ue: «Pensate che in Svizzera – ha spiegato – ci sono decine di “locale” di ‘ndrangheta ma il reato analogo al nostro di associazione mafiosa che contestano è quello di associazione segreta per la quale la pena prevista va da 1 a 5 anni»

 

 

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