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DALLA dimensione internazionale a quella locale, il calcio è frequentatore assiduo dei palazzi del potere. Succede anche nel consiglio regionale della Basilicata, dove il quadro del tifo risulta piuttosto eterogeneo. Non c’è una maggioranza ben definita, si tende alle larghe intese. Quando ad esempio quando il cuore batte per una grande del Nord, ma non si può negare un occhio di riguardo al Napoli che ha restituito al Mezzogiorno l’ebrezza di competere per le zone alte della classifica.
E’ il caso di Piero Lacorazza, milanista. «Sono rossonero da quando io ero molto piccolo, eravamo in B – racconta – poi è arrivato Berlusconi e ha rivoluzionato il calcio italiano, in quella che resta l’unica sua discesa in campo che ho condiviso. Con il passare degli anni sono diventato tifoso occasionale, sento di meno la passione. L’ultima partita che ho visto allo stadio – prosegue il presidente uscente della provincia di Potenza – é stata un Napoli-Milan. La curiosità è che al San Paolo sono andato in curva, un milanista tra i napoletani: trattenersi non é stato semplice ma la curva B é sempre la curva B. Simpatia, calore e originalità. Paghi uno e prendi due».
Simpatie ambivalenti pure quelle di Luigi Bradascio (lista Pittella Presidente), anche se più sfumate. «Seguo la nazionale e i grandi eventi – svela – mi informo sui risultati della Juventus e del Napoli, ma devo ammettere che il calcio non mi fa impazzire. Tra una partita di serie A e una tra scapoli e ammogliati preferisco la seconda, almeno sono sicuro che non ci sia dietro una combine». Ma l’odontoiatra materano ha invece alle spalle un interessante passato agonistico: «Il mio grande amore è l’atletica. Da ragazzo sono stato primatista italiano Aics di lancio del martello, due volte convocato nella nazionale Allievi e due volte finalista in Coppa Italia. Il disincanto nei confronti del calcio di oggi è in ogni caso tendenza comune».
Per Gianni Perrino (M5s) l’amore giovanile per l’Inter è stato accantonato – dichiara – «quando mi sono reso conto che un gioco è poi diventato soltanto uno sporco business». Nerazzurro più convinto è invece Vincenzo Robortella, fiducioso nel nuovo corso indonesiano di Tohir: «Il cambio del management con l’allontanamento di Branca era più che mai necessario – spiega il più giovane inquilino di viale Verrastro – adesso ci vorrà un po ‘di tempo per dare una nuova impronta alla società, ma resto fiducioso nonostante qualche risultato non proprio positivo nelle ultime settimane». Juventini militanti, in quota Pd, sono Mario Polese (tradizione di famiglia, sulle orme del padre Lillino) e Vito Santarsiero, che anche nel corso dei suoi due mandati da sindaco di Potenza non ha mai riunciato al rito del divano di casa, postazione designata per seguire con i figli le partite dei bianconeri in tv.
Nel gruppo consiliare Pd-milanista, in ogni caso, Lacorazza è in buona compagnia. Militano sotto la stessa bandiera anche i materani Achille Spada e Roberto Cifarelli. Quest’ultimo è stato anche calciatore: «Il Milan e il Matera sono i miei amori calcistici, quando posso cerco di essere presente al XXI Settembre. Con la maglia biancazzurra – ci sorprende Cifarelli – vanto anche una dozzina di presenze ai tempi della C2 quando era presidente il senatore Franco Salerno».
Spada è invece rossonero nostalgico: «la mia è una tradizione di famiglia – ricostruisce – da piccolo ho potuto inebriarmi in tv ammirando le magie di Gianni Rivera. Quest’anno è una sofferenza, quindi mi capita di non essere sempre attento ogni domenica». Ragioni identitarie anche alle spalle della napoletanità calcistica di Giannino Romaniello (Sel): «la mia vera passione sportiva, da motociclista, è la MotoGp – ammette – nel calcio ho sempre tifato Napoli ma non ho mai visto una partita dal vivo. E’ stata una scelta giovanile, perchè si trattava dell’unica squadra del Sud in serie A. Poi non ci ho dato troppa retta».
C’è chi invece nel calcio ha avuto un impegno diretto, da dirigente. E’ il caso di Vito Giuzio (Pd), a suo tempo con l’Asc Potenza. Su più fronti agisce invece Nicola Benedetto, imprenditore che sostiene da anni il basket a Bernalda non disdegnando incursioni calcistiche. Proprio di recente ha aperto alla possibilità di una sua collaborazione con il Potenza, neo promosso in D.
L’Italia invece unisce tutti, specie in proiezione Brasile. E’ la posizione di Gianni Rosa (FdI): «la maglia azzurra è l’unica cosa che mi interessa». Si va incontro a un’estate calda.
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