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«Noi non siamo carnefici, piuttosto con la nostra attività di controllo contribuiamo a rafforzare la prevenzione». Lo dice il Questore Stanislao Schimera che parla anche come genitore di un ragazzo adolescente, come quelli che frequentano le scuole superiori materane, controllate in questi giorni nell’ambito di attività antidroga che hanno portato, purtroppo, alla scoperta di hashish e marijuana nascosti in alcune scuole. «Il nostro è un compito che dovrebbe essere visto come forma di collaborazione per giungere, insieme a risultati positivi. Siamo accanto ai cittadini, non vogliamo per forza punirli».
Ieri, intanto, in uno dei due istituti nel quale personale della Squadra Mobile e le unità cinofile hanno effettuato un sopralluogo, ci sono state altre scoperte. Nel corso dei controlli, intanto, una studentessa è stata trovata con una dose di marijuana addosso ed è stata segnalata al Prefetto. Qualcun altro, per evitare che le dosi di hashish venissero scoperte dai poliziotti, le ha abbandonate nel giardino antistante l’istituto. Originale lo stratagemma utilizzato: le 15 dosi già pronte per il consumo, erano nascoste nelle confezioni di ovetti di cioccolato. Le indagini, ovviamente, proseguono per individuare chi ha nascosto la droga e chi l’ha fornita. I sopralluoghi a 360 gradi negli istituti superiori della città, rientrano in un’attività di controllo ampia che ha coinvolto anche l’unità cinofila di Bari con i due cani, Queen e Safila condotti dagli agenti Francesco e Marco. E’ grazie al loro fiuto che è stato possibile individuare anche modiche quantità di stupefacenti nascoste in alcuni istituti. Resta significativo, comunque, il dato che emerge e che dovrebbe far riflettere innanzitutto le istituzioni scolastiche che, attraverso l’attività della Polizia, hanno oggi uno sguardo a 360 gradi sulla realtà, uno sguardo che purtroppo non trascura proprio i luoghi nei quali i meccanismi della conoscenza dovrebbero contribuire a contrastare fenomeni come quello dello spaccio e del consumo di stupefacenti. Al tempo stesso fondamentale è comprendere se e quali siano i centri di diffusione presenti in città. Interrompere o almeno contrastare quel mercato è un primo, significativo passo.
a.ciervo@luedi.it
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