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POTENZA – Un Accordo di programma quadro “rafforzato”, che in sostanza suona come una garanzia: tempi certi e un cronoprogramma strettissimo. Altrimenti partiranno le sanzioni. E ieri Pittella l’accordo sulle infrastrutture della Basilicata inserite nel Piano per il Sud e finanziate in buona parte dal Cipe, l’ha presentato ai sindaci e ai consiglieri regionali interessati. Non c’erano tutti, mancava la provincia di matera, in aperta polemica, ma si è potuto capire qualcosa in più grazie soprattutto all’intervento dell’Anas, che in sostanza ha fatto il “lavoro sporco”, ovvero spiegare punto per punto cosa c’è dentro questo Apq. Per Pittella questa operazione ha «l’obiettivo di rimettere la Basilicata al centro del Paese e dei “corridoi europei”, e la strategia complessiva è quella di potenziare la nostra dotazione in modo efficiente e rapido».

Non è da oggi che si parla di questi grandi progetti stradali, il primo risale a 10 anni fa, e addirittura, come nel caso della bretella di Lauria, stiamo parlando di una delle eterne incompiute. Eppure questo finanziamento di 400 milioni di euro blindati nell’Accordo suonano come un passo “storico” per la Regione.

 Perché non solo mette mano ad alcuni punti delicatissimi delle infrastrutture lucane, due su tutti la Potenza-Melfi e la variante di Brienza, ma mette in progettazione anche due corridoi strategici per il Materano, a partire dalla Gioia del Colle-Matera sul quale «abbiamo avuto anche problemi al ministero delle Infrastrutture – si è detto durante l’assemblea – per far capire il valore strategico dell’unione di questi due centri, ormai interessati da un intenso scambio commerciale». ma è inutile pensare che da qui ad un pugno di anni la questione potrà risolversi semplicemente. Ci sono delle opere immediatamente cantierabili, questo è vero, per le quali il termine di scadenza per l’aggiudicazione dei lavori è per il 30 giugno di quest’anno, e altri che dovranno attendere e non poco.

A giugno però potrebbero partire i lavori (in tutte le opere, anche quelle in progettazione, a metterci mano sarà l’Anas) la realizzazione della variante Tito-Brienza, che collega il viadotto autostradale Sicignano-Potenza per un costo totale di 125 milioni di euro, il primo lotto per la messa in sicurezza della Potenza-Melfi nel territorio di Avigliano per 32 milioni di euro (con l’aggiunta di una terza carreggiata per i veicoli lenti), la costruzione della bretella di Lauria, la cui gara è stata aggiudicata in via provvisoria con oltre 6 milioni di euro. Per tutto il resto si sta lavorando, nel senso che è in corso la progettazione, ma i risultati si potranno vedere tra anni. Un esempio lampante è la messa in sicurezza del tratto di statale 18 di Maratea, continuamente interessato da caduta massi. In questo caso la questione è un po’ lunghetta perché per vedere l’inzio dei lavori ci vorrà il 2019-2019. Ma anche in questo caso Pittella specifica: «Si tratta di tempi massimi, noi nei prossimi anni cercheremo di trovare le soluzioni per accelerare i lavori». Accelerare effettivamente è la parola chiave. Perché l’Accordo da 400 milioni di euro serve soprattutto a questo, a dare una sferzata ad un insieme di opere che altrimenti avrebbero atteso altre decine d’anni per vedere la luce. E non a caso la cosa è stata ribadita davanti ai sindaci. Prima di arrivare a questo accordo Anas e Regione hanno velocizzato le procedure per poter giungere subito all’avvio dei cantieri e realizzare le opere programmate.

La logica in effetti è piuttosto chiara: l’insieme delle opere ancora in progettazioni rientrano nello schema dei corridoi internazionali, sempre spingendo verso l’unificazione delle grandi direttrici. E a proposito di fonti di finanziamento: non c’è soltanto la delibera del Cipe numero 62 del 2011. Una parte di questi soldi arriverà da un’altra delibera Cipe, la numero 142 del 1999 e altri pezzetti saranno finanziati da Anas, dai fondi stanziati sulla legge 488 del 1999 e quella numero 64 del 2006.

v.panettieri@luedi.it

 

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