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OGGI alle 10, nella sede del dipartimento Attività produttive della Regione, si riunirà il tavolo di crisi sulla vertenza del supermercato Auchan di Tito Scalo.
A rischio ci sono 43 posti di lavoro a seguito dell’apertura delle procedure di mobilità da parte della società “Europa cash”.
Secondo quanto riferiscono i sindacati di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil, sarebbero in corso trattative con importanti catene nazionali per l’individuazione di un nuovo soggetto imprenditoriale in grado di rilevare e rilanciare il supermercato assicurando allo stesso tempo il mantenimento degli attuali livelli occupazionali.
Per i sindacati di categoria la difesa dei posti di lavoro è una condizione non negoziabile per dare uno sbocco positivo alla vertenza e assicurare una prospettiva di crescita a tutto il centro commerciale.
È una vertenza difficile, su cui il sindacato è già al lavoro con parecchia attenzione.
Una storia che raccoglie le vite dei lavoratori, un cammino imprenditoriale, ma anche le mutazioni sociali e il cambiamento delle dinamiche di arrivo e raccolta dell’utenza di uno spazio contemporaneo, come quello del centro commerciale.
La vertenza riguarda al momento solo il supermercato all’interno del centro commerciale di Tito scalo, il Polo Acquisti della Lucania, il più grande della Basilicata, aperto nell’aprile 2011. Ma c’è da ipotizzare che se non verrà trovata una soluzione vi possano essere ricadute negative anche per tutti gli altri esercizi commerciali che potrebbero risentire del calo degli afflussi di acquirenti.
Se è vero che alla base dei licenziamenti c’è la crisi economica – crisi che ha fatto sì che le famiglie si siano trovate a spendere sempre bene – c’è anche il sospetto che dietro ci possa essere una sorta di “speculazione” da parte di chi potrebbe beneficiare di contributi anche perché i 43 lavoratori oggi a rischio sono stati subito assunti con contratti a tempo indeterminato. Un fatto che oggi come oggi difficilmente avviene soprattutto quando si intraprende un’attività imprenditoriale.
Sicuramente si tratta di una vicenda complessa che preoccupa non poco le organizzazioni sindacali.
I gestori del supermercato hanno spiegato di non farcela più a gestire l’attività alle condizioni attuali: alcune perdite li avrebbero costretti alla scelta che ora terrorizza i 43 dipendenti.
La speranza è che nuovi gruppi possano subentrare alla società “Europa cash” e farsi carico del personale. In questi giorni, però, entrando nel supermercato si ha le netta percezione della situazione. Meno personale alle casse, scaffali semi vuoti e addirittura banconi frigo con le tendine abbassate e le luci spente.
Quando tre anni fa la struttura fu inaugurata fu fin da subito presa d’assalto e non mancarono neanche le lamentele di molti esercenti commerciali del capoluogo che contestavano il fatto che sia il supermercato che i negozi rimanevano aperti anche la domenica. Persino l’amministrazione comunale di Tito fu chiamata in causa nella contesa. Gli operatori spiegavano che non aveva senso ostacolare l’apertura nei festivi: come fronteggiare, altrimenti, la sfida dei colossi commerciali presenti nelle regioni limitrofe? Mesi dopo, l’urgenza è diversa. Ancora una contesa, ma questa volta per continuare a lavorare.
al.g.
a.giammaria@luedi.it
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