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COSENZA – Il Tar di Catanzaro ha respinto tutti e 14 i ricorsi presentati in questi mesi da alcune associazioni di categoria contro la Regione per bloccare il procedimento in corso di rinnovamento degli organi della Camera di Commercio di Cosenza.
Nello stesso tempo la Procura di Cosenza ha chiuso le indagini, dopo una denuncia presentata da Confesercenti, per alcuni presunti brogli. La Procura nell’avviso di conclusione indagini, a sorpresa, ha iscritto nel registro degli indagati i rappresentati di tutte le associazioni di categoria, anche quelle che hanno presentato la denuncia perché vuole vederci chiaro sull’incongruenza di alcuni dati esibiti tra il primo e il secondo invio e quelli poi considerati validi ai fini del conteggio dei seggi. Ora le associazioni di categoria dopo la notifica della conclusione indagini hanno 20 giorni per presentare le controdeduzioni.
La Procura in un primo momento aveva chiesto l’archiviazione per i rappresentati denunciati tra cui Confcommercio, ma i legali i Confesercenti si sono opposti. Ora la vicenda potrebbe avere risvolti clamorosi e l’azione giudiziaria potrebbe ritorcersi contro chi l’ha promossa perché sarebbe stata presentata altra documentazione che inchioderebbe alcune associazioni. Intanto il Tar di Catanzaro nella seduta del 3 aprile scorso ha discusso tutti i ricorsi presentati da Confindustria, Confagricultura, Cia, Confartigianato, Confesercenti contro il decreto del presidente della Regione Giuseppe Scopelliti di nomina del commissario ad acta che deve accompagnare la Camera di Commercio al rinnovo degli organi.
La decisione del Tar, forse, mette la parola fine ad una battaglia giudiziaria per il controllo dell’ente durata quasi un anno. E’ noto che quando la maggioranza uscente guidata dal presidente indicato all’epoca da Confindustria, Giuseppe Gaglioti si è resa conto di aver perso le elezioni, ha intentato ben 24 ricorsi contro la stessa Camera e tutti affidati allo studio legale Morcavallo di Cosenza con il fine di bloccare le procedure. Paradossalmente lo stesso studio ha assistito la Camera in decine di vertenze legali. Ricorsi che potrebbero ancora continuare perché la decisione del Tar è appellabile, ovviamente, al Consiglio di Stato. Occorre capire, però, se le associazioni di categoria, tra cui Confindustria che ha guidato la battaglia giudiziaria, è ancora disposta a sostenere i costi di altre azioni giudiziarie che gravano sul bilancio dell’associazione per decine di migliaia di euro o arrendersi difronte all’evidenza dei pronunciamenti del Tar. Ora, non appena la decisione dei giudici amministrativi di Catanzaro sarà notificata al commissario dell’Ente Pasquale Monea (direttore generale del Dipartimento Attività Produttive della Regione, quest’ultimo trasmetterà gli atti alla presidenza della giunta regionale che dovrà convocare l’assemblea per eleggere il nuovo presidente e la giunta.
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