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PISTICCI – Dopo una lunga serie di prese di posizioni e richieste, è il tempo delle azioni per il comune di Pisticci in materia di tutela dell’ambiente e del territorio. Il tema caldissimo, ancora una volta, è quello della Valbasento. Di recente il primo cittadino ha avuto incarico dalla sua giunta comunale di presentare un esposto-denuncia alla magistratura per i reati che potranno rivenire da una lunga serie di fatti adesso riferiti dal primo cittadino nel documento che ha dato celere compimento all’incarico ricevuto dall’esecutivo. L’atto è stato inviato alla Procura della Repubblica Antimafia di Potenza, alla Procura Generale di Potenza e al procuratore della Repubblica di Matera. Nel documento, Di Trani inserisce numerose argomentazioni che corredano il suo «Esposto – denuncia contro ignoti per tutti i reati» che  le autorità informate potranno ravvisare. Il sindaco, inoltre, ha chiesto il «Risarcimento di tutti i danni, nessuno escluso, che saranno quantificati in sede di giudizio dibattimentale, a seguito di formale costituzione di parte civile da parte del comune di Pisticci, contro tutti gli autori materiali e morali dei reati che saranno rilevati e contestati». Nella esposizione dei fatti, il sindaco ricorda che il territorio di Pisticci è attraversato dal fiume Basento, sulle cui sponde insistono insediamenti industriali, agricoli e civili. Nei territori attigui risiedono circa 1000 persone. Con particolare riguardo alla zona industriale della Valbasento si rammenta che essa è classificata come Sin, area soggetta a bonifica e che, da una indagine conoscitiva della Regione Basilicata, era stato acclarato un inquinamento da metalli pesanti del suolo, delle acque e dei sedimenti del fiume. Già nell’ottobre 2005, in seguito allo sversamento di notevoli quantità di idrocarburi nel fiume, fu emessa ordinanza sindacale per il divieto di utilizzo dell’acqua a qualunque scopo. Seguirono altre ordinanze relative alle pratiche agronomiche ed al pascolo, confermate in sostanza anche nel novembre 2011 in seguito ad una forte moria di pesci. Più di recente il Comune ha svolto una serie di analisi indipendenti sulle acque ed i sedimenti del fiume, in base alle quali è stato accertato il superamento di alcuni valori di legge nell’anno 2013, con particolare riferimento agli idrocarburi. Nel frattempo l’Asm informava il Comune di Pisticci dei dati Arpab riguardanti l’inquinamento da sostante tossiche e/o cancerogene all’esterno dell’area diaframmata della Syndial, alla quale seguì nuova ordinanza di divieto di utilizzo delle acque sotterranee. Nelle notizie riferite da Di Trani alla magistratura trova spazio l’inchiesta Eni – Tecnoparco. Il sindaco riporta le notizie di stampa che hanno segnalato «Sospetti di traffico illecito di rifiuti con codici rifiuto contraffatti assegnati ai liquami in partenza da Viggiano e destinati allo smaltimento negli impianti di Tecnoparco», fatto che ha ulteriormente allarmato la popolazione. C’è poi un ampio riferimento alla questione tumori, il cui tasso d‘incidenza è ritenuto rilevante anche sulla scorta delle segnalazioni dei medici di base, fra cui lo stesso Di Trani. La Provincia di Matera, peraltro, ha già riconosciuto l’incremento degli indici di mortalità per tumore prescrivendo il monitoraggio delle matrici ambientali del territorio e facendo riferimento all’esposizione a sorgenti radioattive ed a catene alimentari compromesse. Il primo cittadino ribadisce quanto vicino sia geograficamente alla Valbasento il Quartiere residenziale di Pisticci Scalo, il cui rilancio è penalizzato dal complesso delle problematiche ambientali esposte. Le fonti di inquinamento alla loro base, è scritto nelle conclusioni della denuncia, vanno pertanto eliminate. Sulla scorta di questi dati Di Trani chiede “una esemplare punizione di quanti risulteranno colpevoli dei reati loro ascritti ed in particolare dell’inquinamento delle acque sotterranee e di falda della Valbasento, del fiume Basento dove si registra fra l’altro la presenza di idrocarburi».

provinciamt@luedi.it

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