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POTENZA – Alla Sata di melfi si discute sulla riduzione delle pause. Una cosa che i sindacati stanno contrattando ma che ancora non sembra essere confermata. Nell’ultima riunione tra parti sindacali ed azienda infatti è stato richiesto un aggiornamento del tavolo tecnico quantomeno sull’aggiornamento della linea della Punto. Stando ai piani dell’azienda la riduzione del tempo di pausa sulla linea dovrebbe entrare in vigore dal primo luglio 2014, seguendo i principi del sistema di ottimizzazione chiamato World Class Manufacturing “Ergo-Uas”. In pratica la contrattazione sta nell’accettare la diminuzione del tempo di pausa che dovrebbe passare dagli attuali 40 minuti a 30 minuto. Questi 10 minuti in meno comporterebbe ovviamente un piccolo aumento in busta paga, ma è una cifra piccola, che se calcolata in un mese intero di lavoro, cosa che non accade alla Sata di Melfi, equivale a circa 26 euro in più.
Insomma, la Sata si sta adattando sempre di più al nuovo modello voluto da Marchionne di “fabbrica senza magazzino”. Uno dei principi del Wcm infatti prevede una generale ottimizzazione della produzione da adattare alle richieste di mercato.
Non più produzione a catena, ma strettamente connessa alle richieste, in modo da ridurre anche i magazzini e contenere i costi. Questo però implica anche una sensibile riduzione dei tempi pausa e mensa, tant’è che adesso la contrattazione sta tutta lì. Ma c’è un’altra faccia della medaglia, che molti operai della Sata hanno raccontato anche attraverso i commenti sul canale Youtube che ha pubblicato il contestatissimo video “Happy from Melfi Plant” dove si vedevano dirigenti e quadri ballare sulle note del tormentone di Pharrell Williams. In quei commenti c’è la storia di una fabbrica che non ha più neanche le panche in zona pause, rimosse per un non meglio precisato motivo. In pratica dal primo luglio non solo ci si riposerà di meno sulla linea, ma già da ora non è possibile sedersi. E intanto la produzione delle nuove auto, la Renegade e la 500x procede, ma con tempi non certo spediti. Mentre gli esemplari della nuova Jeep procedono sulla nuova linea, ma a singhiozzo, il primo modello della 500x, che in sostanza riprende il vecchio e glorioso modello della 500 ma con dimensioni maggiori, è uscito per la prima volta qualche giorno fa dalla linea.
Dunque mentre l’azienda punta senza mezzi termini ad applicare la riduzione delle pause anche sulla linea in dismissione della Punto, i sindacati ritengono che su quest’ultimo punto c’è ancora da discutere nei prossimi mesi. Il problema principale in questo momento è sperare che le vendite dei nuovi modelli siano secondo previsione (un milione circa secondo le stime di Fca).
L’altro “fastidio” sta nelle possibili previsioni sull’occupazione di tutti gli oltre cinquemila operai che lavorano all’interno della Sata e ad oggi ancora in cassa integrazione. La speranza c’è ma le previsioni di sindacati e operai stessi lasciano qualche punto oscuro. I rischi esuberi infatti ci sarebbero anche sulla nuova linea, dove sono stati aggiornati i robot e l’intero impianto. Su questa linea potrebbero essere mille le persone a rischio esubero, altre mille invece se si dovesse procedere alla dismissione della seconda linea, così come previsto, senza sostituirla con una nuova auto.
v.panettieri@luedi.it
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