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LAGONEGRO – Sembra ci siano degli sviluppi importanti nelle indagini in merito all’incidente avvenuto domenica scorsa presso la galleria in costruzione Renazza, all’uscita del bivio autostradale di Lagonegro nord, nel quale è rimasto ferito mortalmente l’operaio Giuseppe Palagano, che stava terminando il suo turno di lavoro e che è successivamente deceduto dopo il trasporto in ospedale.
I familiari dell’uomo, originario di Nemoli ma residente a Lauria in contrada Seta, non sono convinti delle prime ricostruzioni fornite agli inquirenti dai colleghi e dal datore di lavoro e, insieme ai sindacati, avanzano l’ipotesi che non si sia trattato di un avvenimento fortuito ma che qualcuno abbia delle responsabilità per l’accaduto.
Hanno perciò provveduto a nominare quali propri legali gli avvocati Antonio Boccia e Antonio Cosentino, dando loro mandato di utilizzare tutti i mezzi possibili per fare luce sulla vicenda.
L’avvocato Boccia ha parlato di «perplessità della famiglia per l’atteggiamento troppo abbottonato, quasi reticente, mostrato dagli altri operai: pare che non ci fosse nessuno e che nessuno abbia visto nulla, è venuto fuori che Palagano sarebbe scivolato, ma a mio parere non è verosimile. Si tratta sicuramente di un accidente tragico e colposo nel quale forse è stato coinvolto l’escavatore, perché una caduta da 30 centimetri non sarebbe compatibile con le lesioni riscontrate sul cadavere. L’autorità giudiziaria ha disposto la Tac insieme all’esame autoptico che si terrà questa mattina – ieri per chi legge – e i cui risultati ci aiuteranno a capire meglio la dinamica».
«A questo proposito – ha continuato l’avvocato Cosentino – la famiglia ha nominato un suo consulente di parte, il dottore Sangineto, che insieme al Ctu è stato autorizzato dal sostituto Procuratore Greco a visionare il luogo dell’impatto ed eventualmente indumenti o oggetti che possano risultare rilevanti per le indagini, all’interno del cantiere che rimane ancora sotto sequestro».
E dubbi sulla ricostruzione era stata espressa anche dal sindacato della Cisl che lunedì scorso ha partecipato al sit-in nel cantiere.
«Ci affidiamo agli organi inquirenti per capire la dinamica dell’incidente» ha speigato in una nota il segretario generale della Filca Cisl Basilicata, Michele La Torre. «Finora questo cantiere non aveva registrato episodi particolarmente gravi e il fatto che l’opera sia in dirittura d’arrivo può aver determinato un allentamento delle maglie della sicurezza».
Sulla vicenda era intervenuto anche il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico.
«E’ opportuno che la sospensione dei lavori duri il tempo necessario agli accertamenti del caso; bisogna valutare con rigore e scrupolo i fatti per scongiurare che eventuali fattori di rischio possano ripresentarsi in futuro». I dubbi, dunque restano. Intanto questa mattina la coulrmunità di Nemoli darà l’ultimo saluto a Giuseppe Palagano. Alle 11 sono previste le esequie.
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