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BERNALDA – Una tromba d’aria e una grandinata di immense proporzioni si sono abbattute nella mattinata di giovedì scorso nel territorio di Bernalda danneggiando diverse colture agricole insistenti nell’agro urbano. «A farne le spese – ha detto al Quotidiano, interpellato telefonicamente, il presidente della locale sezione della Coldiretti Giuseppe Abatepaolo – la parte alta della contrade Spineto, San Marco, Demanio campagnolo e Pizzica. La furia della grandine è arrivata anche nelle zone limitrofe all’abitato urbano: Gaudello, Scorzone e Imperatore Lumella al confine con Montescaglioso». In un momento in cui l’agricoltura è alle prese con le sfide globali, l’ennesima calamità naturale rischia di compromettere l’economia rurale del territorio, già scossa soltanto pochi mesi fa con l’alluvione distruttivo di cui ancora oggi si notano i segni. Prendiamo il caso dell’azienda agricola di Giuseppe Filomeno, il cui vigneto di quattro ettari è stato distrutto interamente per metà, come lo stesso diretto interessato ha precisato al cronista, e che ha visto gli altri due danneggiati gravemente. Gli impianti, in pratica, sono stati sollevati dalla furia del vento. Danni ingenti anche per l’azienda a colture arboree di Michele Troiano, la cui piantagione di pesche ha subìto lo scoperchiamento dei teli e non solo «Il vento – ha spiegato il titolare dell’azienda – ha piegato dei piantoni, le tettoie sono volate via, qualche albero è stato spezzato. Una furia. Inoltre – ha aggiunto Troiano – la grandinata ha toccato i frutti e i danni – ha concluso visibilmente provato – potranno essere quantificati solo tra qualche giorno». Danni significati sono stati arrecati anche all’azienda di Pietro Minervini ed a diversi aderenti dell’Op Esedra come ha raccontato il direttore Franco Musillo. «La tromba d’aria ha fatto danni – ha detto quest’ultimo – una decina di nostre aziende ha subito devastazioni alle strutture ed ai prodotti pendenti. Le piante fruttifere sono in fiore, e purtroppo sono state danneggiate anche dalla grandinata. Sono state spezzate inoltre le piantine delle angurie messe a dimora da qualche giorno. Il danneggiamento provocato dalla grandinata non è verificabile in questo preciso momento, ma soltanto tra due o tre giorni, quando la crescita del frutto sarà compromessa o meno».
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