REGGIO CALABRIA – «Un inquietante spaccato circa i pesanti condizionamenti di natura politica nelle scelte organizzative interne e di nomine dirigenziali riservate ai vertici amministrativi della struttura ospedaliera». E poi: «Allarmanti giochi di potere che condizionano la spartizione dei posti dirigenziali all’interno dell’Azienda Ospedaliera». Infine: «C’è un riscontro probatorio della pesante ingerenza di Demetrio Naccari Carlizzi nella procedura concorsuale». E’ racchiuso in queste tre espressioni contenute nell’informativa finale della Polizia provinciale di Reggio Calabria l’inquietante scenario della sanità reggina.
Al centro del primo filone d’inchiesta della Procura di Reggio Calabria è il concorso pubblico per dirigente di primo livello presso l’Unità operativa complessa di Dermatologia dell’Azienda ospedaliera Bianchi-Melacrino-Morelli vinto da Valeria Falcomatà, moglie dell’allora assessore al Bilancio della giunta Loiero e attuale consigliere regionale del Partito democratico, nonchè figlia dell’ex sindaco di Reggio Italo Falcomtà. Al politico e alla moglie, nonchè ad altre otto persone, nei giorni scorsi è stato notificato l’avviso di conclusioni indagini.
Secondo la Procura quel concorso sarebbe stato deciso “a tavolino”. Sono infiniti gli scenari che emergono sul concorso vinto dalla Falcomatà e in generale sulla sanità reggina. Tutto corredato da informative, registrazioni e intercettazioni. Alcuni particolari li mette in luce la stessa vincitrice del concorso nei colloqui registrati da Maria Carmela Arcidiaco, il primario facente funzioni del reparto di Dermatologia che ha denunciato quanto stava avvenendo nella sanità. La fondatezza dei sospetti sulle presunte irregolarità contenute nell’esposto depositato in Procura da Arcidiaco, è stata ulteriormente corroborata dalla stessa, la quale il 18 dicembre del 2009, rendeva al magistrato dichiarazioni utili alla ricostruzione dei fatti oggetto dell’indagine. In particolare precisava che come da lei previsto «…vincitore del concorso per dirigente medico di I° livello di Dermatologia è risultata la dott.ssa Valeria Falcomtà e che il secondo posto, istituito su richiesta dell’ing. Pangallo con autorizzazione regionale, è stato attribuito al dott. Antonino De Caridi classificatosi secondo in graduatoria, attraverso il sistema c.d.” a scorrimento”». Inoltre metteva in luce all’autorità giudiziaria un passaggio fondamentale e fulcro dell’intera vicenda giudiziaria. «Come già rappresentato nell’esposto, ritengo assolutamente improprio che il dott. Schirripa abbia fatto parte della Commissione esaminatrice, in quanto nel medesimo contesto temporale risulta partecipare al concorso per dirigente medico di II livello, le cui prove di esame dovrebbero svolgersi il prossimo 29 gennaio (2009, ndr)». Insomma da una parte esaminatore, e su un altro fronte concorrente. E proprio su Vincenzo Schirripa poi si concentreranno le attenzioni degli investigatori.
«Appare chiaro l’intento dello Schirripa – si legge nell’informativa finale dell’inchiesta – di occultare dinanzi all’autorità giudiziaria il proprio interesse verso tale nomina, così da “smontare” la contestazione provvisoria contenuta nell’invito a rendere interrogatorio notificatogli».
Ad aprire un ulteriore squarcio sono ancora le dichiarazioni resa da Arciadiaco ai magistrati. «La nomina di Schirripa – ha raccontato – era stata imposta da Naccari per garantire la vittoria della propria consorte Falcomatà, ed il Naccari in contropartita avrebbe poi provveduto a ricompensare Schirripa con il posto al quale io aspiravo. Il Mannino (Domenico direttore sanitario, ndr) parlando di ricatto, intendeva che Schirripa, prima di completare l’iter concorsuale che avrebbe assicurato la vittoria della Falcomatà, voleva che si espletasse il concorso da primario (in modo da assicurarsi la “contoprestazione” spettantegli)».
Un quadro che per l’accusa sembra chiaro. «La Falcomatà – scrivono gli investigatori – afferma che suo marito Naccari Carlizzi, quale assessore regionale al Bilancio pro tempore, ha stanziato fondi per procedere all’assunzione di numerosi medici, quasi che questo atto politico/amministrativo posto in essere dal coniuge nell’esercizio delle sue funzioni politiche, le desse il diritto di pretendere in qualità di consorte, un trattamento di favore e cioè l’assunzione quale medico ospedaliero». «Non perché il posto non vale…No, ma… c’è 60… Demetrio ha stanziato per l’ospedale fondi per 60 assunzioni di medici! Ma io non penso che c’è tutto questo problema!..» dice la moglie dell’allora assessore regionale.
E proprio dai colloqui passati al setaccio dagli investigatori emerge come «sia il Naccari che la moglie Falcomatà sono a conoscenza dirette di tutte le dinamiche e si attivano in tutti i modi possibili leciti o illeciti che siano, per far vincere il concorso alla Falcomatà come prima in graduatoria».
REGGIO CALABRIA – «Un inquietante spaccato circa i pesanti condizionamenti di natura politica nelle scelte organizzative interne e di nomine dirigenziali riservate ai vertici amministrativi della struttura ospedaliera». E poi: «Allarmanti giochi di potere che condizionano la spartizione dei posti dirigenziali all’interno dell’Azienda Ospedaliera». Infine: «C’è un riscontro probatorio della pesante ingerenza di Demetrio Naccari Carlizzi nella procedura concorsuale». E’ racchiuso in queste tre espressioni contenute nell’informativa finale della Polizia provinciale di Reggio Calabria l’inquietante scenario della sanità reggina. Al centro del primo filone d’inchiesta della Procura di Reggio Calabria è il concorso pubblico per dirigente di primo livello presso l’Unità operativa complessa di Dermatologia dell’Azienda ospedaliera Bianchi-Melacrino-Morelli vinto da Valeria Falcomatà, moglie dell’allora assessore al Bilancio della giunta Loiero e attuale consigliere regionale del Partito democratico, nonchè figlia dell’ex sindaco di Reggio Italo Falcomtà. Al politico e alla moglie, nonchè ad altre otto persone, nei giorni scorsi è stato notificato l’avviso di conclusioni indagini. Secondo la Procura quel concorso sarebbe stato deciso “a tavolino”.
Sono infiniti gli scenari che emergono sul concorso vinto dalla Falcomatà e in generale sulla sanità reggina. Tutto corredato da informative, registrazioni e intercettazioni. Alcuni particolari li mette in luce la stessa vincitrice del concorso nei colloqui registrati da Maria Carmela Arcidiaco, il primario facente funzioni del reparto di Dermatologia che ha denunciato quanto stava avvenendo nella sanità.
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