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CATANZARO –  L’emergenza rifiuti rimane e la Regione corre ai ripari chiamando il causa il Governo. Deroghe ecco quello che chiede la Regione. Quarantamila tonnellate di immondizia da smaltire che restano per strada sono troppe e l’emergenza, se non si attiva in tempo la strada per espatriare immondizia all’estero, rischia di non finire mai e di esplodere come un cancro d’estate, quando scadranno i termini per scaricare tal quale a Pianopoli (d’altronde la discarica catanzarese sta per esaurirsi). Tutto questo la Regione lo sa, tanto che chiede ed ottiene un tavolo tecnico istituzionale con il governo centrale e, intanto, studia che cosa chiedere per procedere più speditamente allo smaltimento, in attesa di costruire gli impianti (come quello di Bisignano) e di avviare la raccolta differenziata (a livelli minimi in Calabria). 

A Crotone, ad esempio, la dotazione impiantistica pubblica consentirebbe già di trattare la totalità dei rifiuti prodotti raggiungendo l’autosufficienza del bacino. Qui la produzione di rifiuti urbani è di 74mila tonnellate all’anno di indifferenziato e 11mila annue di differenziato per una produzione complessiva di 85mila tonnellate di immondizia. L’impianto di Crotone si compone di tre linee di trattamento: la linea indifferenziata della capacità di 51mila tonnellate all’anno, la linea differenziata per l’organico della capacità di 15mila tonnellate la linea differenziata a secco per una capacità di 25mila tonnellate in dodici mesi. In tutto 91mila tonnellate all’anno sufficienti a soddisfare la domanda di trattamento.
 
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