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«Certo che inauguriamo, inauguriamo comunque, ce lo dobbiamo e lo dobbiamo anche alle persone». Fortunatamente i danni non sono ingenti e le fiamme non hanno toccato l’interno del chioschetto del parco Elisa Claps, nel rione Macchia Romana. Qualcuno ci ha girato attorno, l’altra notte, cospargendo di benzina la base della struttura. 

«Adesso ci rimettiamo a lavoro e per oggi pomeriggio sarà tutto pronto», ripete la signora Anna, che già da stamattina preparava caffè, rispondendo a domande e spiegando che «questo deve essere un posto bello, lo abbiamo immaginato così». 

Con lei il marito e i due figli, Andrea e Carmine, alle prese con i ritocchi e il nero di fuoco e fumo da togliere. Poi pulire, di nuovo. L’odore di benzina stamattina era ancora molto forte. 

La chiamata è arrivata intorno alla mezzanotte. Un amico di famiglia, passando di lì, si è accorto del caos: vigili del fuoco e carabinieri, un piccolo via vai. Le fiamme erano già state spente: alcuni ragazzi che erano nel parco ieri sera si sono accorti del fuoco e hanno chiamato i soccorsi. 

L’intervento dei vigili del fuoco ha bloccato l’incendio prima che potesse fare danni gravi. 

Ieri una nota del Comune aveva annunciato l’inaugurazione del bar per oggi pomeriggio alle 17.00. «E oggi pomeriggio saremo qui», ripete Anna. 

Arrabbiata, dice, forse più amareggiata. Quando ha deciso di partecipare al bando per l’assegnazione della struttura comunale – il chiosco all’ingresso del parco – lo ha fatto, racconta, per diverse ragioni. «Ho pensato ai miei figli, ma anche al quartiere. Io vivo qui, mi piace questo posto». 

Le piace, spiega, quel rione indicato a lungo come il quartiere “nato storto”, senza servizi e con troppo cemento.  «Anni fa qui era aperta campagna, estrema periferia, ci venivamo a giocare». 

Quando è arrivato il parco, due anni fa, è stato un po’ come prendere aria. Il bando per l’assegnazione del bar prevede che il gestore si prenda cura anche del parco, della pulizia di alcuni spazi. «Un impegno gravoso, ma ne vale la pena». Dei luoghi ci si prende cura anche con la presenza.  

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