2 minuti per la lettura
POTENZA – Sono entrati nello stabilimento abbandonato e hanno razziato quanto di più pregiato, rame in particolare.
E’ accaduto la scorsa settimana all’ex Daramic di Tito Scalo.
Difficile realizzare una stima del bottino, ma se si considera il quantitativo di materiale prelevato è ragionevole parlare di centinaia di migliaia di euro, com’è ragionevole pensare che i ladri abbiano avuto svariate ore per operare in assoluta tranquillità, smontando e caricando il frutto del loro “lavoro” su un mezzo pesante con cui poi è stato portato via.
Ad accorgersi di quanto successo sarebbero stati gli attuali responsabili dell’impianto che hanno allertato i carabinieri.
Le pattuglie sono arrivate sul posto una prima volta domenica mattina, e una seconda mercoledì, per effettuare tutti i rilievi del caso.
Spetterà ai militari adesso provare a rintracciare i ladri, che potrebbero provenire anche da fuori regione come testimoniano le cronache degli ultimi mesi di scorribande simili messe a segno a Potenza e non solo.
Il colpo alla ex Daramic arriva a quasi 6 anni dall’inizio della vertenza, 3 dal presidio dei lavoratori per evitare che qualcuno portasse via i macchinari, dopo il fallimento del piano di reindustrializzazione di Sistema srl e la “scomparsa” dalle casse della controllata Step One, che ha rilevato impianto e dipendenti, dei soldi degli incentivi all’esodo e di parte del trattamento di fine rapporto. Su tutta la vicenda è in corso tra i vecchi soci un contenzioso di cui da tempo si sono perse le tracce.
Le ultime notizie risalgono a febbraio dell’anno scorso quando un tragico incidente stradale ha spezzato la vita del giovane amministratore delegato di Sistema e Step One.
Il 38enne Davide Longa che viveva a Livigno, in provincia di Sondrio, è morto in Valtellina mentre si stava dirigendo verso il capoluogo, in un incidente che ha dell’assurdo: era sceso dalla sua auto e si era fermato sul ciglio della strada per capire cosa fosse successo a un camion fuoriscito di strada e finito sui binari ferroviari.
Ma l’imprenditore è stato letteralmente travolto dai rottami del mezzo contro cui, nel frattempo, si è schiantato a un treno in corsa che non è riuscito a fermarsi prima del violento impatto.
l.amato@luedi.it
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA