4 minuti per la lettura
TRICARICO – C’è un clima sociale e politico piuttosto teso a Tricarico, in vista dell’avvio dell’iter autorizzativo sul progetto per la realizzazione di un mega parco eolico, proposto dalla “Company Wind Srl” di Albanella (Sa). Un’idea nata nel lontano 2008, che vede in queste settimane i passi concreti verso la realizzazione, tra polemiche e dibattiti. Martedì si è svolta la Conferenza di servizio in municipio, con la partecipazione di Comune e Sovrintendenza ai Beni paesaggistici, oltre alla C&C, con l’assenza degli altri 32 enti invitati, che comunque avevano fatto pervenire i loro pareri. Il Comune sembra avere le mani sostanzialmente legate per la normativa vigente, ma lunedì è stato segnato da un consiglio comunale, definito «confuso, convulso e inconcludente»m da Loredana Scaiano, coordinatrice cittadini di Forza Italia.
L’assise si è protratta fino alle 22, con una riunione successiva della maggioranza, durata fino a tarda notte. I pareri espressi dalle forze politiche sono stati vari e, in alcuni casi, non ben delineati, tra il “Bene Comune” che ha detto no, la consigliera Maria Rosaria Malvinni favorevole ed il “ni” di Antonio Mangiamele, che si è detto favorevole all’eolico per principio, ma contrario a questo specifico progetto.
«Non si è capito quali provvedimenti dovevano essere presi -commenta Scaiano- non è stata illustrata una proposta chiara; si è assistito ancora una volta al teatrino della maggioranza che chiede alla minoranza un parere su qualcosa di indefinito, su una proposta inesistente o comunque non bene illustrata.
Un consiglio comunale dove non si vota alcuna deliberazione. Una consigliera di opposizione appiattita in maniera ossequiosamente reverenziale sulle posizioni della maggioranza (Malvinni ndr), e che come unica contropartita alla realizzazione del Parco chiede che sia usata manovalanza locale: in parole semplici a fronte di un’opera che influenzerà pesantemente la vita di una città intera per i prossimi trent’anni e forse per sempre, la consigliera chiede che trenta persone abbiano un lavoro per un paio di mesi.
Consiglieri di maggioranza e assessori che fungono da comparse, delegando il capogruppo ad esprimere la loro posizione. Un assessore che ritiene che la scarsa partecipazione di pubblico non dipenda dalla poca pubblicità data all’evento ma dall’apatia dei cittadini, sottacendo che la data della convocazione è quella di sabato (per un consiglio del lunedì seguente). Un consigliere che appoggia incondizionatamente l’operato della sua maggioranza, definito altamente democratico e il più pubblicizzato possibile dal momento che sono stati convocati precedentemente tutti i rappresentanti politici presenti sul territorio. Peccato che il consigliere non ricordi che quei rappresentanti politici siano stati chiamati con convocazioni sommarie il giorno prima della Conferenza di servizi per quella che lo stesso sindaco ha definito “solo una informazione”.
Un Consiglio urgente e straordinario, che non aveva nessun requisito di urgenza e straordinarietà, visto che doveva affrontare un argomento noto agli amministratori dal settembre 2008». Secondo il movimento Per il Bene comune, lo sviluppo economico del territorio «va soprattutto ricercato attraverso la promozione e la valorizzazione dell’enorme patrimonio ambientale, architettonico, storico e culturale, allora è ovvio che l’inserimento sul territorio comunale di impianti eolici per la produzione di energia rinnovabile mal si concilia con la tutela dello stesso», ricordando i vincoli paesaggistici vigenti sul territorio, dal centro storico alle aree boscate di “Tre Cancelli – Fonti – Santo Gianni” e dalla foresta di “Malcanale – Mantenera”, con alberi di alto fusto, di notevole valenza floro-faunistica. «Dobbiamo fare i conti con una normativa nazionale e regionale molto farraginosa, che non fissa linee guida precise -spiegano- per cui sembrerebbe che non vi siano disposizioni certe in grado di impedire l’installazione di tali tipi di impianti. Per il Bene Comune si affida affinché, in fase di rilascio dei relativi Nulla Osta, l’amministrazione comunale dovrà definire il “Progetto di sviluppo locale” in sede di conferenza di servizi come misura compensativa di carattere ambientale e territoriale. Progetto di sviluppo locale che dovrà avere come riferimento economico di base, per gli interventi da realizzare, quanto concordato e sottoscritto nel 2009 tra il rappresentante del Comune di Tricarico e la Company Wind Srl, con il rispetto delle norme in termini di occupazione delle imprese e manodopera locale».
a.corrado@luedi.it
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA