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CATANZARO – Parlavano e cercavano di trovare ogni possibile escamotage per assumere quanta più gente amica possibile. Ma soprattutto nel più breve tempo. Per la gestione di un progetto alla Field, ad esempio, la paura era l’avvicendamento di chi quei posti avrebbe potuto assegnarli. L’assessore Stefania Lo Giudice parla di ben 60 assunzioni collegabili a lei e Piero Aiello. Paura fondata perché un giorno alla Lo Giudice arriva una telefonata: «Hanno nominato il nuovo assessore». Aiello, infatti, era stato eletto al Senato e ha dovuto lasciare la poltrona nella giunta regionale. Non ci voleva, certo, però poi si incoraggia la Lo Giudice, «Piero è sempre un senatore, entra in gioco e gli dice Vabò, ste dieci persone assicuramele, ma non possono essere più sessanta persone». Ma c’è chi si lamenta con la Lo Giudice: «Io capisco che lui ha una marea di gente da accontentare, però, insomma Stefà, deve pure tenere conto di una cosa oltre a tutto questo, amicizia con tutti, ovviamente sono tutte persone che ha aiutato, io è da tanto tempo che sto con lui, io mio marito, insomma alla fine io non gli ho chiesto niente, sarebbe la prima cosa, quello che gli ho chiesto non me l’ha potuto fare con l’Audit, sarebbe la prima volta, tutti hanno avuto un posticino».
LA PAURA DELLE INTERCETTAZIONI – Ore e ore di conversazione per capire come fare ad “aggiustare” ciò che doveva necessariamente prendere una piega diversa ma anche per ribadire la stima a chi, a detta loro, rappresentava il fulcro dell’attività politica. Parlavano anche del sindaco ed erano pronti a rivotarlo. Basta leggere le carte – oltre 1700 pagine – che compongono l’inchiesta sulle presunte firme false per la presentazione della lista “Per Catanzaro” alle amministrative di maggio 2012 per capire cosa succedeva fuori e dentro palazzo De Nobili. Ci sono le multe – per farle sparire bastava una telefonata all’amico assessore o consigliere (LEGGI). E c’è il sesso – tante le telefonate e gli sms inviati dal cellulare di servizio per prendere appuntamenti e trascorrere qualche ora in compagnia di una bella ragazza (GUARDA LE FOTO DI “CRISTINA”). E poi c’è la promessa di posti di lavoro.
Progetti e promesse di assunzioni e la paura di essere intercettati. “Ma non è che c’è ‘ncuna cazza e cimice” il timore di più di qualcuno. Ed ecco che alla fine gli appuntamento venivano trasferiti ai biliardi.
IL CONTRATTO PROMESSO – Ma le intercettazioni ci sono: è il 14 aprile del 2013 quando l’assessore Stefania lo Giudice parla al telefono e si “spende” per garantire un contratto seppure a termine su un progetto Field.
Lo Giudice: e F. come sta?
I: e F. sta aspettando con ansia questa cosa.. a dire la verità.
Lo Giudice: mamma gliene ha parlato ieri a Piero eh (ndr. Piero Aiello, ex assessore al personale della Regione Calabria da poco eletto in parlamento) è andata apposta per F. non so se l’hai saputo.
I: e si che mamma tua.
Lo Giudice: si sono incontrati
I: tua mamma è come una sorella per me
Lo Giudice: ti vuole bene e vuole bene a F.
I.: lo so so
Lo Giudice: siccome praticamente.. e lui gliel’ha garantito eh.. che lo toglie da lì e lo mette in questo nuovo (ndr, si riferisce ad un nuovo progetto Field)
I: in questo nuovo.. senti, ma ad E. ha detto mamma che l’hanno già chiamata, ma firmato pure il contratto?
Lo Giudice: no no l’hanno chiamata solo per il colloquio
I: senti ma con la Field? Con la Field?
Lo Giudice: e sì la Field fa i colloqui.. la gestione di questo progetto è della Field.. e a lei l’hanno chiamata per adesso per il colloquio che sarà una pro forma e credo che ci sia la firma, no?
I: quindi speriamo che a lui diciamo prima che arriva l’assessore nuovo
Lo Giudice: ed infatti per questo mi sono allertata…
I: ho capito.. quindi diciamo che dovrebbero proprio
Lo Giudice: è andata giusto per F. ti prego tu me l’hai promesso e alla fine della conversazione ha detto io ti garantisco che lo tolga da lì, perché non è che non puoi pretendere che lo tengo a due parti..
I: sì sì
Lo Giudice: e gli ha detto di sì.. quindi credo che provvederemo nell’imminenza, verso lunedì martedì…
I: ma tu sei entrata pure? Che è una tutela io mi sento tutelata in questo progetto
Lo Giudice: io sono nell’altro che è sempre collegato.. dovrei essere, poi.. non lo so, infatti mamma gli ha chiesto pure di me lui gli ha detto mo, mo, nell’altro che parte fra 20 giorni..
I: e va bene, va bene
Lo Giudice: non ha chiarito se a F. lo chiama in questo dove c’è E. o in quello mio, però sono tutti e due Field
I: ho capito, ho capito, perché E. è in quello del Mudek? Creta?
Lo Giudice: sì almeno lunedì scopriamo tutto
I: diciamo che Creta è il migliore di tutti
Lo Giudice: ma l’altro credo che sia buono uguale.. ha la stessa durata.. si equivalgono
I: ma quanto durano?
Lo Giudice: per quello che dice G. dura 9 0 12 mesi prorogabili nel tempo.. sembrerebbe così…
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