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PASSA di mano la proprietà del Mulino Alvino da Tamburrino a Benedetto. L’imprenditore pisticcese ha annunciato ieri di aver rilevato la struttura per portare avanti il progetto di un’area museale e della creazione di un struttura che possa risultare un punto di riferimento vero e proprio all’ingresso della città.
«Complessivamente prevedo un investimento tra i 5 e i 7 milioni di euro che cercheremo di realizzare il prima possibile.
Al più presto cercheremo di approntare il progetto esecutivo di intervento e poi una volta avuto il via libera al progetto definitivo dal Comune nel giro di un anno, massimo 18 mesi sono convinto che la struttura potrà essere pronta e funzionante» ha spiegato lo stesso Benedetto al “Quotidiano” nel definire nel dettaglio i termini del proprio impegno sull’opera.
«L’obiettivo rimane quello di far tornare a produrre pasta, valorizzando i grani della filiera cerealicola lucana, formando le professionalità di settore e aprendo spazi e occasioni per la degustazione dei prodotti tipici, l’ex Mulino «Alvino» di Matera, che fino agli Ottanta è stato uno dei luoghi e dei simboli dell’attività molitoria della «Città dei Sassi».
Nella struttura sarà realizzato anche un museo dell’arte bianca e delle tecniche di produzione e saranno ospitate attività legate alla cultura gastronomica del territorio.
«Il modello Eataly avviato da Oscar Farinetti – ha detto Benedetto – è un esempio concreto di promozione, valorizzazione e tutela della tipicità italiana a tavola.
La Basilicata si contraddistingue per la unicità e genuinità di molti prodotti.
L’ex Mulino Alvino diventerà il punto di riferimento per la filiera agroalimentare lucana in una città come Matera che è la punta avanzata del turismo lucano nel mondo. Senza dimenticare le ricadute positive per le aziende e per l’occupazione».
Ovviamente il progetto di cui si parla ricalca essenzialmente quello che ha ottenuto il via libera dal Comune nei mesi passati nell’ambito del cosiddetto piano Casa 2 anche se in quel caso vi era una questione compensativa con la costruzione in via Dante che è stata oggetto di numerose polemiche.
«L’idea è essenzialmente quella di rispettare il progetto già approvato nell’ambito di una convenzione con il Comune, i volumi saranno quelli già previsti.
Un altro albergo? Direi di no, lo escludo nella maniera più assoluta. Penso ad una grande struttura turistico ricettiva che possa ospitare anche mille persone che vogliono ritrovarsi in città. Un’opzione che oggi manca e che sarebbe particolarmente importante oltre che necessaria» ha aggiunto ancora Benedetto.
L’imprenditore ha poi svelato un piccolo retroscena del contatto che ha portato poi a definire questo tipo di passaggio: «il primo passo lo ha fatto una terza persona che conosce bene tutte le parti e che ha suggerito questo tipo di soluzione.
Poi è chiaro che per fare un’operazione di questo tipo ci vuole la volontà di tutti».
I prossimi mesi saranno essenziali per capire la definizione in termini di progettazione dell’intervento che dovrà poi arrivare ad un’accelerazione definitiva mentre per ora solo la parte delle demolizioni sembra essere stata completata.
p.quarto@luedi.it
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