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VIBO VALENTIA – Il Tribunale collegiale diVibo Valentia ha dichiarato prescritti i reati a carico di Giuseppe Namia, ex capo ufficio tecnico dell’Asp di Vibo Valentia, accusato di turbata libertà degli incanti, uno dei sei imputati nel processo sulle tangenti che avrebbero ruotato attorno alla costruzione del nuovo ospedale di Vibo Valentia.
Il processo è scaturito da un’inchiesta coordinata dall’ex pm della Procura di Vibo, Antonio Lombardo, sulla base di un’indagine condotta dai carabinieri. Il procedimento ha registrato sin dall’inizio una serie di difficoltà e lentezze. L’ultima udienza del processo risale al 19 luglio 2012. Poi un rinvio all’11 dicembre 2012, con un nuovo stop ed il contestuale rinvio al 22 gennaio del 2013 e poi al 26 febbraio ed al 12 marzo. Infine al 24 settembre. Ma anche quel giorno si è registrato un nulla di fatto, per assenza di giudici, con la fissazione di una nuova data del processo, cioè quella di oggi.
Il processo è stato rinviato adesso di altri tre mesi, al 2 giugno, con la citazione di quattro testi a discarico chiamati dalla difesa di Santino Garofalo, l’ex dg dell’Asp di Vibo. Gli altri imputati sono Enzo Fagnani, l’imprenditore Domenico Liso (che nel marzo dello scorso anno si è visto prescrivere le accuse di concussione nel procedimento parallelo), Domenico Scelsi e Fausto Vitiello, che a vario titolo sono chiamati a rispondere dei reati di associazione a delinquere, truffa, corruzione, concussione e turbativa d’asta.
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