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POTENZA – A pochissimi giorni dall’assunzione dell’amante all’Asp di Lagonegro il colonnello Mario Zarrillo era già all’opera per farle ottenere un trasferimento. E per fare questo si è avvalso di una serie di amicizie che arrivano fino al direttore generale dell’Asp di Potenza Mario Marra e di Gianpiero Maruggi, chiamato anche “il grande capo” da Zarrillo, direttore generale dell’Ospedale San Carlo. I due dirigenti non risultano indagati ma fanno parte della rete di relazioni del colonnello. E alla fine il trasferimento dell’amante al San Carlo c’è stato, più precisamente una settimana fa. A specificarlo è stato il procuratore Laura Triassi durante la conferenza stampa, aggiungendo anche «che non è indagato nessuno» dei dirigenti sanitari.
Ma in questa storia entra in gioco anche il meccanismo della gelosia. Stando alle intercettazioni Zarrillo avrebbe più volte chiesto informazioni all’ospedale di Lagonegro, per capre chi era in servizio durante lo stesso turno della Vasapollo. Un modo per poter controllare la sua amante. E poi c’è un secondo trasferimento di un’amica della Vasapollo in servizio a Lagonegro, che avrebbe chiesto il favore assieme ad altre. A raccontarlo è lei stessa in un interrogatorio. Ma emblematica in questo caso è anche l’intercettazione di una conversazione tra il colonnello e una delle donna: «Io mò – dice Zarrillo – ti faccio pure vincere il concorso, però tu un cazzo di regalo me lo vuoi dare o no?». E stando a quanto scrivono gli inquirenti era la stessa amante, Veronica Vasapollo, a sfruttare la posizione del colonnello per favorire i trasferimenti delle sue colleghe dietro un lauto compenso. Ma in un passaggio, durante una telefonata con la zia della donna interessata, Zarrillo fa riferimento ad un appuntamento, fissato per il giorno dopo la telefonata. «Un appuntamento con il Presidente». La telefonata è del luglio del 2013, quindi si suppone che questo “presidente” possa essere l’ex governatore e attuale sottosegretario Vito De Filippo.
Nelle intercettazioni mentre la Vasapollo parla al colonnello di «soldi, va! Affari…affari» Zarrillo risponde di essere «a disposizione, pronti, quando si tratta di fare soldi». E c’era, come nel caso di due persone pronte a trasferirsi nelle Asp di Maratea e Matera, chi era disposto a pagare anche «qualunque cifra». A gestire gli affari alla fine era la stessa Vasapollo, che nelle ripetute conversazioni con la sua collega ha fatto capire la necessità di cospicui pagamenti. Dunque i rapporti con Maruggi e Marra avevano un ruolo importante, perché alla fine a decidere i trasferimenti erano i dirigenti. A Zarrillo però spettava il compito di “sondare” il terreno, capire se era possibile corromperli. E nel caso della vicenda legata all’amica della Vasapollo ci sarebbe stato un incontro con un non meglio identificato dottore Maglietta, che con molta probabilità sarebbe il direttore dell’Asp di Matera, Rocco Maglietta. Stando all’interrogatorio effettuato alla donna in attesa di trasferimento «tale Maglietta prendeva 20mila euro per effettuare i trasferimenti all’interno delle Aziende Sanitarie. La somma di denaro sarebbe stata consegnate da Zarrillo alle persone in grado di farmi avere il trasferimento da Lagonegro a Matera». Qualcuno, quindi, in questo caso i dirigenti anche se non indagati, avrebbero intascato somme per fare ottenere i trasferimenti mentre dall’altra parte colonnello e amante progettavano l’andamento degli affari. In particolare in una intercettazione è lo stesso Mario Zarrillo a dire quanto ci si stava guadagnando da questi affari. Stiamo parlando di 80mila euro per diverse operazioni di “corruzione” dei dirigenti delle aziende sanitarie lucane.
v.panettieri@luedi.it
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