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DOPO quella del senatore Margiotta, arriva un’altra presa di posizione contraria al taglio delle sedi regionali Rai. Quella del presidente del Consiglio, Piero Lacorazza, che ieri ha annunciato un ordine del giorno che verrà discusso nella prossima Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative, contro la ventilata chiusura. «Sono e devono essere sempre di più i luoghi del pluralismo e dell’informazione di prossimità, e che vanno quindi salvaguardati e valorizzati»: questa la posizione di Lacorazza espressa al termine della Conferenza che si è tenuta ieri a Roma che ha discusso le prossime riforme istituzionali annunciate dal Governo Letta e ha redatto un documento che verrà presentato lunedì prossimo in una conferenza stampa. E che ha affrontato anche il tema delle misure annunciate in fatto di riduzione delle spesa pubblica affidate al commissario Cottarelli, tra cui ci sarebbe anche il taglio delle sedi regionali Rai. Che, soprattutto al Sud – a eccezione della Basilicata – fanno registrare sempre meno telespettatori, a dispetto degli elevati costi di mantenimento operatori, giornalisti e quadri dirigenziali. «Non è che non si debbano ridurre i costi del servizio pubblico radiotelevisivo – ha commentato ieri il presidente del Consiglio lucano – Ma questo non deve andare a scapito degli utenti e della qualità dell’informazione locale».
Ma al termine della Conferenza di ieri il presidente ha anche chiarito la sua posizione sull’attualissima discussione relativa alle macroregioni: «Il tema – ha detto Lacorazza – non è la modifica dei confini amministrativi delle Regioni, soprattutto a seguito dell’abolizione di fatto delle Province, ma di mantenere invariato l’assetto attuale, concentrandosi invece sulla necessità di attivare forme di cooperazione orizzontale o ulteriori meccanismi di cooperazione, quali ad esempio piani strategici sovraregionali, che permettano di raggiungere una maggiore efficienza di gestione dei territori e una migliore organizzazione regionale».
«Un ulteriore contributo a questo dibattito può venire dall’attività di monitoraggio dell’attuazione del decreto legge numero 174/2012 sul contenimento dei costi della politica”, ha aggiunto ancora Lacorazza, prendendo spunto dalle due proposte attualmente in discussione in un gruppo di lavoro della Conferenza. Ovvero, il divieto di cumulo dei vitalizi qualora l’importo complessivo superi l’indennità di funzione dei parlamentari e l’abolizione del finanziamento ai gruppi consiliari, da sostituire con servizi adeguati.
Per il presidente del Consiglio lucano un esempio significativo in tema di spending review può arrivare anche dalla Basilicata: «Queste misure che discuteremo in sede di Conferenza, dopo l’abolizione dei vitalizi e delle indennità di fine mandato e la riduzione delle indennità dei consiglieri, e dopo le decisioni prese in Basilicata, dove abbiamo diminuito il numero delle Commissioni e dei componenti dei rispettivi uffici di presidenza e ci apprestiamo a portare in Aula un altro pacchetto di proposte condivise con tutti i consiglieri per garantire un migliore funzionamento dell’Assemblea e procedure più trasparenti, potrebbero contribuire a completare il percorso avviato nei mesi scorsi».
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