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REGGIO CALABRIA – Ancora un colpo per i beni dell’imprenditore Pasquale Mattiani, 51 anni, al quale tra novembre 2013 e gennaio scorso erano già stati sottratti l’hotel “Arcobaleno” a Palmi e il “Grand hotel del Gianicolo” a Roma, entrambi a 4 stelle, nell’ambito dell’operazione “Cosa mia”. 

Si tratta di beni per un valore di sette milioni di euro che sono stati sequestrati dalla polizia, al termine di un’indagine coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, e la cui proprietà è ricondotta, oltre a Mattiani, anche all’avvocato Vincenzo Minasi, 58 anni. Entrambi sono ritenuti vicini alla cosca Gallico della ‘ndrangheta, che ha la sua base operativa a Palmi e ramificazioni nel nord Italia. L’avvocato è stato ritenuto, nell’ambito di quella operazione, “consigliori” della famiglia ‘ndranghetista e curatore dei loro interessi economici. Avrebbe costituito società sia nel nord Italia che all’estero col fine di acquistare diversi immobili in nome e per conto della cosca.

Il sequestro è stato fatto in esecuzione di un provvedimento emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria. Oggetto del sequestro beni immobili, mobili e società che si trovano nelle province di Reggio Calabria e Como, oltre a polizze assicurative e conti correnti, auto.

Sequestrata anche una lussuosa villa a due piani a Palmi ritenuta di proprietà di Mattiani. Il provvedimento di oggi a carico dell’imprenditore fa seguito ad analoghi provvedimenti eseguiti a novembre 2013 e gennaio scorso. In quelle occasioni venne sequestrato un patrimonio, comprendente società e numerosi beni mobili e immobili tra cui due alberghi a quattro stelle, l’hotel “Arcobaleno” a Palmi e il “Grand hotel del Gianicolo” a Roma. 

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