2 minuti per la lettura
«Il Pd con la scelta in Europa del Pse è uscito dall’ambiguità. Ha messo fine all’equivoco su cui si è poggiato sin dalla sua nascita, tradendo gli amici democratico cristiani della Margherita che avevano posto come condizione per il loro ingresso la non adesione al Pse. E se questa scelta sembra accontentare tutti, sono sicuro che tanti democristiani non vorranno morire socialisti» Lo dice il segretario regionale dei Popolari per l’Italia di Basilicata, Vincenzo Giuliano, che auspica la costruzione di «un’area fortemente radicata nei valori e nella tradizione del popolarismo sturziano, alternativa alla sinistra».
«E’ un’occasione – ha continuato Giuliano – a cui non possono e non devono sottrarsi quanti s’ispirano alla dottrina sociale, che è l’ unico modello politico vincente sulla storia, che ha portato democrazia e benessere, nonostante i tradimenti di quanti l’hanno rappresentato. L’ingresso del Pd nel Pse costringe i post democristiani e chi non crede nella socialdemocrazia, nella cultura socialista, a fare una scelta da un modo di intendere e di fare politica ben lontana da quelle del cattolicesimo italiano».
«I Popolari per l’Italia di Basilicata – ha concluso il segretario regionale Giuliano – sono pronti a rilanciare e a ricostruire una casa comune ponendosi come strumento di raccordo tra le associazioni, movimenti, circoli e partiti che si richiamano agli stessi valori. L’occasione ci viene data dalle prossime elezioni europee, ma anche dalle amministrative che interessano ben 53 comuni della regione, tra cui la città capoluogo Potenza, e per i quali sarebbe auspicabile la sottoscrizione di un patto politico alternativo, sia nei programmi che negli uomini, all’attuale sistema di potere, privilegiando concretezza, moralità, competenza e professionalità».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA