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E’ UNA fase molto delicata per il capoluogo. E anche insolita. Perchè mancano pochi mesi alle prossime elezioni comunali, ma tutto sembra tacere. Non solo non si parla ancora di candidature (se non vagamente), ma non c’è neppure il classico attivismo dei presunti candidati. Qualche cantiere è stato annunciato da alcuni assessori uscenti, ma per ora davvero poca cosa. E questo contribuisce al clima di apatia che si respira in città. E nel centro storico in modo particolare.
«E’ l’emblema del declino del salotto buono della città» – scrive Gianni Molinari in un articolo pubblicato su “Basilicata Post.it”. Ed è una condizione che vi stiamo documentando ormai da tempo. C’è stato un momento in cui il centro era davvero tale. Era il luogo dove tutta la città si ritrovava. Per passeggiare, per fare acquisti, per mangiare una pizza. Negli ultimi anni, invece, si è pian piano assistito a un costante ma deciso allontanamento. Un graduale scollamento della città dal suo punto nevralgico.
Molinari individua la causa nella ricostruzione post terremoto, «che ha restituito ai potentini un centro ancora più bello i prima, ma è altrettanto innegabile che si è fatta un’operazione che ha conferito un enorme valore agli immobili ricostruiti, prevalentemente piccoli e inutilizzabili e ha posto le basi per l’espulsione dal centro di tutte le funzioni amministrative che prima deteneva e ne facevano il cuore pulsante della città, e anche di quelle culturali e sociali».
Qualcosa è indubbiamente successo se ora via Pretoria è diventata il simbolo stesso della crisi, con saracinesche abbassate ovunque. E sarà difficile poter tornare indietro. Ma è chiaro che qualcosa va fatta per rivitalizzare un luogo che rappresenta la storia e l’identità stessa della città.
E questi sono i mesi che precedono le nuove elezioni. E forse si dovrebbe utilizzare il tempo ora a disposizione per capire se qualcosa davvero la si può fare. E quindi va bene trovare improvvisamente 70.000 euro per sistemare i marciapiedi distrutti. Ma serve davvero qualcos’altro. Elaborare proposte concrete per salvare il centro (e la città) dal suo declino dovrà essere il compito di chi vorrà assumersi l’ingrato compito di presentarsi per la carica di sindaco. E davvero non sarà facile, con il famoso debito storico e con i pochi soldi a disposizione. Ma forse più che soldi servirebbero idee. Ne abbiamo qualcuna?
an.g
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