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Ambiente, salute e lavoro. In una terra in cui intorno all’uso delle risorse naturali si può declinare l’idea dello sviluppo e della crescita economica e sociale, la sfida di oggi è rendere queste tre parole pienamente compatibili. La sostenibilità ambientale deve diventare il paradigma di ogni attività, come è scritto chiaramente nel contratto di sito della Val d’Agri, un documento voluto dal sindacato che deve avere piena attuazione. Come pure occorre prestare molta attenzione alla situazione del comparto dell’automotive, monitorando gli sviluppi, sul piano sociale e produttivo, delle scelte fatte dalla Fiat”. Lo ha detto – secondo quanto reso noto dall’ufficio stampa – il presidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza, che oggi a Potenza è intervenuto al congresso della Camera del lavoro.
“Lo scenario nazionale e internazionale, con la crisi dell’Ucraina che sembra aggiungere un altro fronte caldo in tema di approvvigionamento energetico dell’Occidente, e la discussione aperta in Italia sulla crisi del regionalismo e sulle tendenze neocentraliste degli ultimi anni – ha aggiunto il presidente del Consiglio regionale – rischia di condizionare pesantemente il dibattito sull’uso delle risorse naturali in Basilicata. E in questa situazione occorre innanzitutto riaffermare che non è con meno democrazia e soprattutto con meno tutele che si costruisce lo sviluppo. Le istituzioni locali devono tutelare gli interessi del territorio, ampliando, migliorando e rendendo più trasparente la rete dei controlli ambientali sulle attività petrolifere, e promuovendo allo stesso tempo un nuovo patto con lo Stato e le compagnie petrolifere, che fino ad oggi non hanno fatto tutto ciò che era nelle loro possibilità per sostenere lo sviluppo della Val d’Agri e della Basilicata”.
Secondo Lacorazza, “questo significa lavorare per ottenere nuovi impegni da parte dello Stato, in particolare per la rete infrastrutturale, ma anche dalle compagnie petrolifere, che devono effettuare investimenti importanti in Basilicata. Ma da subito, significa anche evidenziare la necessità che vengano resi pubblici, anche attraverso i Centri per l’impiego, i profili professionali che saranno impegnati nel breve e nel lungo periodo in queste attività, per poter programmare percorsi formativi adeguati alle richieste del mercato del lavoro. Solo così – ha concluso – è possibile adeguare la formazione alla domanda e dare risposte certe e trasparenti al territorio”. (ANSA).

«Ambiente, salute e lavoro. In una terra in cui intorno all’uso delle risorse naturali si può declinare l’idea dello sviluppo e della crescita economica e sociale, la sfida di oggi è rendere queste tre parole pienamente compatibili». 

 

«La sostenibilità ambientale deve diventare il paradigma di ogni attività, come è scritto chiaramente nel contratto di sito della Val d’Agri, un documento voluto dal sindacato che deve avere piena attuazione. Come pure occorre prestare molta attenzione alla situazione del comparto dell’automotive, monitorando gli sviluppi, sul piano sociale e produttivo, delle scelte fatte dalla Fiat». 

Lo ha detto – secondo quanto reso noto dall’ufficio stampa – il presidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza, che oggi a Potenza è intervenuto al congresso della Camera del lavoro.

«Lo scenario nazionale e internazionale, con la crisi dell’Ucraina che sembra aggiungere un altro fronte caldo in tema di approvvigionamento energetico dell’Occidente, e la discussione aperta in Italia sulla crisi del regionalismo e sulle tendenze neocentraliste degli ultimi anni – ha aggiunto il presidente del Consiglio regionale – rischia di condizionare pesantemente il dibattito sull’uso delle risorse naturali in Basilicata. E in questa situazione occorre innanzitutto riaffermare che non è con meno democrazia e soprattutto con meno tutele che si costruisce lo sviluppo». 

«Le istituzioni locali devono tutelare gli interessi del territorio, ampliando, migliorando e rendendo più trasparente la rete dei controlli ambientali sulle attività petrolifere, e promuovendo allo stesso tempo un nuovo patto con lo Stato e le compagnie petrolifere, che fino ad oggi non hanno fatto tutto ciò che era nelle loro possibilità per sostenere lo sviluppo della Val d’Agri e della Basilicata».

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