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CELICO (CS) – «La responsabilità che si sta assumendo chi alimenta il fronte del no all’utilizzo delle discariche di Celico e Scala Coeli è che la Calabria, per altri tre mesi almeno, resterà invasa dai rifiuti». Lo ha detto l’assessore all’Ambiente della Regione Calabria, Francesco Pugliano, incontrando i giornalisti a Catanzaro per fare il punto sull’emergenza rifiuti. Resta altissima, intanto, la tensione a Celico, nel presidio attorno alla discarica. Dopo il duro faccia a faccia dei manifestanti con la polizia (LEGGI), stamattina nuovi momenti concitati. E una persona, stavolta, è finito in ospedale.
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IL NUOVO CONTATTO E LA CALCA – La ricostruzione della situazione che ha costretto a intervenire i sanitari del 118 non è chiara. Un camion di Ecologia Oggi ha provato di nuovo ad avanzare, accompagnato dalle forze dell’ordine in assetto antisommossa che, scudi in mano, provavano a far indietreggiare i manifestanti. Il contatto è stato duro e nella calca un giovane è rimasto a terra. Colpito dai poliziotti, secondo i manifestanti. Schiacciato dalla ressa, secondo le autorità. In ospedale gli hanno riscontrato un trauma toracico e lo hanno sottoposto ad accertamenti.
IL CORTEO COSENTINO CON I CAMION – Cosenza intanto cerca di uscire dallo psicodramma dei rifiuti che tornano indietro. Senza arrivare a guerre di religione o di campanile. Ma solo pretendendo di far rispettare il diritto dei cittadini a non vedere le strade assediate da tonnellate di rifiuti. Stamane, dal cimitero, parte la marcia verso Celico. E stamani ripartiranno anche i camion colmi di spazzatura. Sabato ne sono tornati indietro sette.
All’arrivo del corteo, le forze dell’ordine hanno impedito che i due gruppi venissero a contatto e la delegazione cosentina ha effettuato una perlustrazione del sito della discarica. La polizia continua invece a sorvegliare la strada d’accesso, dove ormai da settimane è presente il presidio della popolazione locale. La situazione è rimasta comunque sotto controllo.
«DIFENDIAMO LA LEGGE» – Il presidio a Celico non molla e, nonostante la chiusura della discarica per la domenica, i manifestanti non abbandonano la loro postazione. Anzi, se nella prima fase della loro battaglia il presidio era solo sulla strada che dal centro del paese porta a San Nicola, da ieri è invece anche in località Manco Morelli, palcoscenico sabato mattina degli scontri avvenuti tra i manifestanti e la polizia intervenuta per far sgomberare l’area. Da sabato sera si vociferava che ieri ci sarebbe stato un ulteriore momento di scontro, perché sembrava certa la notizia dell’arrivo di altri mezzi intenzionati allo scarico dei «rifiuti tal quale».
In realtà la mattinata di ieri è stata abbastanza tranquilla anche se l’arrivo, di primo mattino, dei camion di Ecologia Oggi, non faceva presagire nulla di buono. I mezzi carichi di rifiuti provenienti da Cosenza sono tornati indietro senza scaricare, questa volta però non perché loro impedito dai manifestanti ma per la chiusura della discarica. «In ogni caso non sarebbero passati – assicurano al presidio e puntano il dito contro coloro i quali sembra, a loro parere, stiano fomentando una «guerra tra poveri», mettendo Celico e il presidio contro Cosenza e i suoi abitanti: «Il conferimento è contro la legge nazionale ed europea. È un delitto perpetrato solo in nome della risoluzione di un’emergenza voluta ad arte per favorire gli interessi che non sono quelli né dei cittadini della Presila, né di quelli di Cosenza». Perentoria la posizione del Comitato che insiste rivolgendosi direttamente al primo cittadino di Cosenza Mario Occhiuto, perché sia chiaro che quella condotta da settimane è una battaglia per la legalità che nulla ha a che fare con interessi di alcun tipo. «Deve spiegare ai suoi cittadini che se Cosenza è invasa dall’immondizia è colpa della malapolitica, di una gestione affaristico-criminale della questione».
PUGLIANO: AUTORIZZAZIONE DAL 2008 – Secondo l’assessore Pugliano, però, l’impianto di Celico, che è anche discarica, «ha ricevuto un’autorizzazione con il parere favorevole di tutti gli enti preposti, compresa la Provincia di Cosenza, datata novembre 2008. All’interno di quel via libera c’è anche una parte che riguarda il conferimento dell’indifferenziato, il cosiddetto tal quale».
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