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ALL’inizio era solo il progetto di un esame. Ora è un’iniziativa che ha conquistato l’attenzione di agenzie pubblicitarie – anche straniere – testate giornalistiche e associazioni. La campagna si chiama “#Nonpassarcisopra” ed è stata ideata da tre giovani che frequentano la Naba (Nuova Accademia di Belle Arti) di Milano: Giuseppe Salviulo, Riccardo Buffolino e Rosario Guastalla. Ma Milano è in realtà solo la tappa finale, perchè i tre ideatori sono tutti meridionali e uno di loro, Giuseppe Salviulo, è originario di Brienza.
Una campagna incisiva, «pensata per un esame – racconta Giuseppe – ma che abbiamo associato a un concorso indetto da Pubblicità progresso. Ci sono le sagome bianche di tre donne disegnate per terra sulle strisce pedonali. A pochi passi una scritta bianca: Non passarci sopra».
E i passanti sono diventati attori protagonisti di questa iniziativa: «si trovavano lì sulle strisce e noi filmavamo le loro reazioni stupite mentre cercavano di evitare di calpestare quelle sagome di donne. Poi uscivamo e spiegavamo loro il messaggio che c’è dietro». Un messaggio forte, rivolto agli uomini certo: non passate sulle donne, sui loro diritti e sulle loro vite. Ma anche alle donne, che troppo spesso “ci passano sopra”, non danno la giusta importanza a un gesto violento, o a un atteggiamento che nasconde una molestia. “Non passarci sopra” è diventato allora un messaggio a un mondo ancora troppo maschilista, che spesso non si accorge delle donne, le dà per scontate. Come scontate sono le strisce pedonali che trovi sulla strada.
I ragazzi hanno scelto con cura una zona di Milano che fosse di passaggio, «ma anche a traffico limitato, per dare anche il tempo ai passanti di vedere. Così abbiamo scelto corso Garibaldi (zona Brera) e nella notte tra il 13 e il 14 febbraio scorso abbiamo realizzato il nostro progetto». E hanno anche rischiato quando la polizia, alle tre di notte, li ha fermati per capire cosa stessero facendo. «Ci hanno controllati, ma poi hanno capito anche loro il nostro intento positivo».
E infatti, con sorpresa degli stessi ideatori, già il giorno dopo quell’iniziativa «ha preso il sopravvento. Associazioni, semplici cittadini, agenzie pubblicitarie hanno iniziato a condividere il nostro messaggio». E infatti sulla pagina Facebook dell’iniziativa (https://www.facebook.com/nonpassarcisopra) ognuno ha iniziato a dare il suo contributo all’idea, facendo crescere il valore di quel semplice ma profondo messaggio.
«Un’idea – dice Giuseppe – che è piaciuta molto anche al presidente di Pubblicità progresso, così come a diversi pubblicitari. Ma che è piaciuta soprattutto alle persone comuni, che stanno contribuendo a diffonderla». Ed è una bella soddisfazione per questo ragazzo di 28 anni, partito da Brienza con l’idea di restare per sempre a Milano ma che, con il passare del tempo, si è convinto che la scelta giusta è proprio tornare nella sua regione: «Se pure io abitassi – dice – nello stesso palazzo dell’agenzia pubblicitaria che mi interessa, comunque dovrei inviare i miei lavori tramite internet. Allora che differenza c’è se lo faccio stando a Brienza? Da qui posso raggiungere Londra e Hong Kong e poi credo che sia giusto restare. Posso dare anch’io un contributo e posso farlo in un luogo che conosco, dove non devo perdere tempo alla ricerca del fabbro o del falegname per i miei progetti». Una determinazione che è più di una speranza: non passiamoci sopra.
a.giacummo@luedi.it
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