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LA dinamica è quella della catena, del coinvolgimento esponenziale, che si moltiplica nodo dopo nodo. L’effetto è tutto positivo, misurato in solidarietà.

L’idea è venuta al gruppo young della sezione di Potenza dell’Aism per promuovere la campagna di finanziamento della ricerca scientifica per le forme più gravi di sclerosi multipla.

Il gioco è semplice e comincia con l’SMS da inviare al numero 45509 per sostenere la ricerca. A questo punto il gesto di solidarietà va raccontato e condiviso. Il webteam dell’Aism di Potenza chiede a tutti di fare uno screenshot o una foto del messaggio di ricevuta della donazione arrivato sul proprio telefonino. E se si ha voglia, si può modificare la fotografia con un autoscatto o magari con una foto di gruppo, facendo un piccolo fotomontaggio personale. A questo punto basta postare l’immagine ottenuta sull’evento “Passa il messaggio” creato dal team sulla pagina Facebook della sezione Aism, di Potenza. L’importante, però, è non dimenticare di taggare altri amici a cui «passare il messaggio». A mo’ di nomination, ma positiva.

«Dovevamo pensare a un modo simpatico per mantenere alta l’attenzione sulla campagna di finanziamento della ricerca». L’ispirazione, spiega Ida, referente dei volontari a Potenza, è arrivata dal film “Un sogno per domani” in cui il protagonista, un ragazzino con una vita difficile, avvia una catena di buone azioni. «Avevamo bisogno di costruire uno spazio in cui coinvolgere quante più persone possibili in uno sforzo comune. Conta la piccola donazione via sms (il costo del messaggio è di 2 euro), certo. Ma serve la vicinanza a chi ruota attorno alla grand efamiglia che è Aism». Volontari, malati, operatori. Una macchina gioiosa che dona tempo e professionalità alla normalità di ci piano piano, per la malattia, perde la propria quotidianità.

“Passa il messaggio” sfrutta una dinamica che risponde in maniera positiva anche a un altro gioco a base di nomination, in questo caso però persino pericoloso. 

Si chiama neknominate ed è diffuso soprattutto tra i ragazzi. Le regole: filmarsi mentre buttano giù d’un fiato un bicchiere di vino o una bottiglia di birra, pubblicare il video e poi nominare (meglio ancora se taggando) altri amici che dovranno replicare il gesto entro una certa scadenza temporale.

Il team potentino di Aism ribalta il messaggio della dinamica della segnalazione. E diventa uno dei tanti casi di raknominate (random act of kindness), di quella tendenza nata in modo spontaneo in tutto il mondo – proprio come risposta al neknominate – dell’inventarsi catene di gesti positivi. La catena inventata dall’Aism  porta in dote solidarietà per la ricerca sulla sclerosi.

In poche ore l’evento creato sulla pagina Facebook dell’Aism di Potenza si è riempito di fotografie e tag (a proposito, andate subito a dare uno sguardo; e l’8  e il 9 marzo andate in piazza, lì l’Aism vi aspetta con le gardenie). Tanti messaggi di chi ha partecipato alla catena, ha contribuito con una piccola donazione, ha invitato amici a fare altrettanto. C’è ancora tempo, la campagna scade il 16 marzo. L’entusiasmo è cresciuto fino a coinvolgere interi gruppi: la squadra di rugby dell’Cus è praticamente diventata il main sponsor dell’iniziativa. Vale la pena diventare un nodo della catena, davvero. Creatività e simpatia hanno trasformato il gioco in uno spazio di comunità. 

s.lorusso@luedi.it

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