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NON c’erano solo le consulenze a far gola nel tempio dorato dell’Asp di Cosenza. L’affare degli affitti, ad esempio, è una torta da 3 milioni e mezzo di euro annui. E anche su questo si è concentrata la commissione d’accesso antimafia nel corso della sua relazione. Il Quotidiano ne pubblica oggi un ampio stralcio nel quale viene esplicitamente evidenziato “un quadro di mala gestione con costi di fitti lievitati rispetto  all’originario importo di canone pattuito nonché la mancata applicazione di tutte quelle misure riduttive consequenziali all’accorpamento e alla razionalizzazione degli spazi che comunque avrebbero condotto ad una sana ed efficiente gestione aziendale in linea con i principi di economicità della spesa”.

Già negli ultimi tre anni citati, la cifra complessiva è salita da 3.402.877 del 2010 a 3.420.628 nel 2011 per raggiungere la cifra netta di 3.500.000 nel 2012. Ricordano i commissari che “l’incremento  dei costi dei fitti passivi è stato oggetto di pesanti rilievi da parte della Corte dei Conti che ha richiesto all’Azienda di Cosenza l’elenco della consistenza degli edifici di proprietà  (superficie, metri quadri e ubicazione), per comprendere  le ragioni sulla convenienza degli affitti, in considerazione dei numerosi immobili di proprietà non utilizzati dall’Asp”. E vengono citate 100 procedure di locazione finite sotto esame. 

IL TESTO DELLA RELAZIONE SULL’EDIZIONE CARTACEA DEL QUOTIDIANO ACQUISTABILE IN EDICOLA O CONSULTABILE ONLINE

 

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