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IL Nuovo Anno è alle porte, è sera, sono a casa e, nell’attesa che i calici versino vini spumeggianti sino all’indomani, sono presa da una pastella deliziosa che attende di essere mantecata per delle buone frittelle. L’olio scoppietta nella cucina calda e che emana vapore, mentre fuori il freddo si fa pungente, il cielo è stellato e disegna luci argentee che si riflettono nel mio giardino umido di fresca rugiada. L’aroma frizzante dei mandarini e i torroni artigianali dai mille colori troneggiano in un angolo del tavolo, il mio micio ghiottone si dondola felice tra croccantini e pezzetti di baccalà fritto e la mamma guarda un programma allegro, sgranocchiando del sesamo dorato sulle note di una sinfonia natalizia che fa da sfondo all’epilogo di questo 2013, critico e triste per molti, opulento e fortunato per altri. Accendo il computer, per un momento, l’atmosfera tiepida e calma viene invasa dalla ‘curiosità’ di sapere cosa sta succedendo lì fuori nel mondo. Clicco sul Capodanno planetario, da Sidney a Casablanca, da Parigi a New York è un’attesa collettiva impastata delle stesse aspettative e delle speranze. Ognuno vive la propria tragedia o festa personale. Penso. Ogni tanto un botto mi fa sobbalzare, il micio strabuzza lo sguardo, arricciando i baffi unti di fili argentati e aghi di pino che si sono conficcati nelle orecchie, lo guardo e sorrido.. intanto, la mamma sfoglia una ricetta ben sapendo che non se ne farà niente, abbiamo già fatto incetta di tutto di più con incursioni da un piatto all’altro. L’olio è caldo, butto in padella i fiori di zucca pastellati che si gonfiano e lasciano una scia di appetitoso desiderio, sorseggio un po’ di buon vino d’annata locale e ammiro i riflessi e i luccichii ad intermittenza del mio abete in festa, ‘infastidito’ dalle zampate delicate del micio che, a pancia all’aria, tenta di afferrare un babbo natale birichino quanto lui. Penso all’anno che sta entrando nelle nostre vite e la speranza che tutto diventi un po’ più leggero e meno complicato, so che rimarrà un sogno dell’ultimo momento tra dolci e frittelle, miagolii e canzoni che arrivano ovattate dallo schermo. Penso anche che il mio è un sereno Capodanno, quel che avrei voluto vivere, io la mamma e il micio Ciupino, inebriati di farina e sapori ci godiamo le ultime ore di questo pezzetto vecchio anno.


PUBBLICATO SULL’EDIZIONE CARTACEA DE IL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA DEL 21 FEBBRAIO 2014
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