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MATERA – «E’ fondamentale che i cittadini conoscano il luogo che abitano, la situazione attuale del sottosuolo, ma anche quella precedente. Il progetto Clara (Cloud Platform and smart underground imaging for natural risk assestment) fornisce agli strumenti di pianificazione lo sguardo adatto per decidere cosa fare, cosa non fare ma soprattutto cosa togliere». Il sindaco di Matera, ieri a Ferrara per parlare di tecnologie innovative al servizio della città, riassume così lo spirito di un progetto che «Non ha nulla di retorico, ma serve a creare un modello che ci servirà ad ampliare il raggio d’azione. Dobbiamo comprendere cosa è accaduto nel sottosuolo della città, fra sopraelevazioni, superfetazioni e modificazioni di altro genere – prosegue Adduce -Dopo l’incontro di oggi (ieri per chi legge, ndr.) ci siamo già dati appuntamento sarà tra quale mese a Matera».
Il progetto smart cities che coinvolge altre due città, Ferrara e Enna, era stato finanziato, inizialmente con 22 milioni ridotti a 12 dopo i tagli del Governo. Per questo sarà necessario rimodulare gli interventi previsti. Lo conferma anche Carmela Cornacchia, project manager che aggiunge: «Il decreto di finanziamento è arrivato 10 giorni fa e dunque il progetto è ancora in fase di avvio dei lavori. Il capitolato dovrà essere rivisto con una migliore definizione delle attività dopo il taglio del ministero. Tireremo la cinghia – conclude – cercando di ottimizzare le risorse».
Al centro dell’attenzione c’è l’obiettivo principale, ovvero mitigare gli effetti dei dissesti idrogeologici e sismici.
Cambiamenti climatici e antropizzazione del territorio hanno reso le città sempre più vulnerabili alle calamità natural.
Il progetto Clara svilupperà nuove tecnologie ed Ict per affrontare i rischi naturali nei territori urbani.
Nel caso della cittadina emiliana, infatti, i sistemi tecnologici per la sicurezza del territorio riguarderanno in particolare, la mitigazione del rischio sismico, anche per la salvaguardia dei beni architettonici e monumentali.
A Matera ci si concentrerà sula mitigazione del rischio idrogeologico con particolare riferimento al centro storico dei Sassi, esposto a fenomeni di instabilità, così come ad Enna.
Al ruolo svolto dai cittadini, ieri ha fatto riferimento anche il sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani «La cittadinanza, per essere parte integrante e attiva del meccanismo, ha bisogno di riappropriarsi della storia sociale che la accompagna e sta alla base di tutto.
Dobbiamo prendere coscienza della realtà di ieri ma soprattutto di quella attuale per essere pronti ad agire in situazioni che non ci sono familiari». Il sistema Clara consentirà nella fase finale di ottenere, gestire e condividere informazioni sulla pericolosità dei fenomeni idrogeologici e sismici. Tecnologia al servizio della comunità, dunque, in un momento in cui proprio l’attenzione al sottosuolo della città può e deve diventare patrimonio fondamentale e tema di analisi per tecnici e amministratori.
a.ciervo@luedi.it
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