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«IL SUO primo obiettivo concreto? Cagliari capitale europea della cultura per la Sardegna e per il Paese». E’ bastata una frase al Corriere della Sera del nuovo sottosegretario del Governo Renzi, Francesca Barracciu (sarda) per scatenare reazioni, preoccupazioni e polemiche su una corsa che fino ad ora, tranne qualche nota polemica dopo la scelta della short list, è stata vissuta all’insegna del fair play e di un progetto più ampio che porta il nome di Italia 2019. Ed allora le parole del nuovo sottosegretario hanno lasciato quantomeno sorpresi e stupefatti ed hanno scatenato soprattutto una serie di reazioni. A Matera ha parlato l’assessore comunale Alberto Giordano: «mi sembra che siano dichiarazioni quantomeno inopportune. Un sottosegretario non può dire queste cose, è vero che a decidere è una commissione ma ci sono sei membri italiani del Mibac. Non mi sembra il caso di prendere queste posizioni». Giordano sottolinea a chiare lettere il proprio stupore per le parole della Barracciu ed aggiunge: «spero che il ministro possa intervenire per mettere in ordine le cose e ribadire l’assoluta autonomia della commissione che andrà a prendere una decisione». Del resto sono dichiarazioni che non trovano riscontro in quella che è stata fino ad ora la collaborazione stretta tra le città candidate e la volontà di arrivare ad un comune obiettivo di promozione. Ed allora non si possono non registrare la presa di posizione del sindaco di Ravenna che chiede imparzialità al Governo e la sorpresa, forse anche l’imbarazzo, dello stesso sindaco di Cagliari.
«Leggo con grande sorpresa – dice Fabrizio Matteucci sindaco di Ravenna – la dichiarazione pubblicata dal Corriere della Sera attribuita dal neo-sottosegretario Francesca Barracciu: Domanda: Il suo primo obiettivo concreto? Risposta: Cagliari Capitale Europea della Cultura…. No, così non va bene» sostiene Matteucci.
«Le città candidate sono sei: Ravenna, Perugia, Siena, Lecce, Matera, Cagliari. Il Governo deve essere imparziale. Punto. Chiedo al sottosegretario Barracciu di precisare il suo pensiero».
E come emerge dalle parole che riprendiamo dall’Unione Sarda anche il sindaco di Cagliari Massimo Zedda è in linea con il collega di Ravenna. Perché prima invita a «comprendere la passione con cui Francesca Barracciu guarda alla candidatura», ma poi sostiene che «in una competizione tra città – che tra l’altro si sta svolgendo in un clima di grande lealtà, di collaborazione e di scambio – non si debba perdere di vista l’obiettivo principale: quello di una corsa alla pari fatta di progetti, idee e coinvolgimento. Alla fine vinca la città migliore». Va sottolineato per Zedda «il ruolo di assoluta terzietà del Ministero, anche perché la scelta finale verrà fatta da una Commissione di esperti che valuterà esclusivamente la qualità dei progetti».
Parole quelle del primo cittadino di Cagliari che tentano, evidentemente, di mettere una pezza alla gaffe fatta dal sottosegretario Barracciu che ha acceso una miccia dalle conseguenze imprevedibili di cui nessuno probabilmente sentiva il bisogno.
Critiche arrivano anche dall’assessore alla Cultura della Regione Emilia Romagna Mezzetti. «Pari opportunità per tutte le città italiane in lizza: il governo non deve parteggiare per nessuna di esse» ha sostenuto sul tema delle candidature al titolo di Capitale europea della cultura nel 2019 dopo che il neo sottosegretario ai Beni culturali, Francesca Barracciu, «ha affermato – lamenta il componente della giunta Errani – di fare il tifo per Cagliari ‘per il bene della Sardegna e di tutto il Paese».
p.quarto@luedi.it
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