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REGGIO CALABRIA – Il Comando provinciale di Reggio Calabria e lo Scico di Roma della Guardia di finanza hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria, di imprese e beni per un valore complessivo di oltre quattro milioni di euro. Secondo le indagini, i beni sequestrati sono riconducibili a due persone ritenute affiliate a cosche della ‘ndrangheta e già arrestate in precedenza dai carabinieri perchè accusate di azioni estorsive, attuate con modalità mafiose, ai danni di un imprenditore edile della provincia di Padova, impegnato nell’ esecuzione di lavori in Veneto. Le indagini patrimoniali, coordinate dalla Dda di Reggio Calabria, hanno portato ad individuare imprese e beni mobili ed immobili, tutti riconducibili ai presunti estorsori, per un valore complessivo dimostratosi sproporzionato rispetto ai redditi da loro dichiarati e, per questo motivo, sottoposti a sequestro.

Le persone destinatarie del sequestro sono Gregorio Cacciola, di 63 anni, e Michelangelo Garruzzo, 54 anni, entrambi di Rosarno. I due sono stati arrestati il 18 ottobre scorso dai carabinieri di Padova e di Reggio Calabria. Tra i beni sequestrati ci sono una società nel settore alberghiero e della ristorazione a Motta di Livenza (Treviso); un’azienda agricola a Rosarno, un fabbricato e due automobili. 

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