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di ANTONIO POTENZA *
POTENZA – Non si può affrontare un argomento come la famiglia con la logica degli schieramenti ideologici, né con la pretesa che un obolo per evitare un aborto sia un incentivo vero a costruire una storia comune.
La famiglia  è il piccolo ma solidissimo pilastro su cui poggia attualmente la nostra architettura sociale. Basti pensare un attimo ai minuscoli centri abitati che ancora resistono in Basilicata: che speranze potrebbero mai avere queste comunità di poche centinaia di anime se non ci fossero le famiglie a tenerle in vita?. 
Ma le politiche messe in campo, a livello sia nazionale che locale, hanno fallito fino a oggi il compito di sostenere la famiglia. Ed è facile accorgersi di quante siano le famiglie che si disgregano in poco tempo. Ma è il concetto stesso di famiglia a essere sotto attacco da più parti. L’aspetto peggiore però  è vedere che i giovani più motivati a mettere su casa insieme non hanno la possibilità materiale di farlo. Manca il lavoro, manca la casa, manca un appoggio concreto e significativo alla crescita dei figli. Lo Stato e gli enti locali, per la parte che compete loro, certo non agevolano la strada di chi vuole creare una nuova famiglia. Idee stantie, soluzioni rivelatesi nel tempo inconcludenti, promesse mai mantenute, meccanismi inefficaci.
Ed è qui che invece politici e amministratori devono riuscire a regalare la visione di un domani migliore ai giovani. Sappiamo tutti che è un compito gravoso e complesso, in cui l’esigenza di immaginare politiche organiche e programmi integrati a favore della famiglia si scontra con la scarsità dei fondi a disposizione. Ma l’importante è prendere la direzione giusta. Cominciare a immaginare sul serio politiche che interessino tutte le fasi che concorrono a creare un nuovo nucleo familiare: dal concepimento, momento delicato e carico di incognite, alla nascita, alla crescita e all’educazione dei figli, includendo ovviamente la legittima aspirazione ad avere una casa propria.
I Popolari Uniti della Basilicata, dunque, lanciano un appello  come persone impegnate da sempre alla difesa della famiglia, come cattolici, come politici interessati a ridisegnare una società più giusta e più umana  a cercare insieme le soluzioni ad hoc. Il celebre psichiatra Claude Olievenstein si scagliava contro una società colpevole di aver tolto ai giovani la possibilità di sognare. Penso che nostro dovere sia ridare ai giovani quell’opportunità. Riconsegnare nelle loro mani il dono più grande: sognare un avvenire diverso. 
*(segretario regionale 
Popolari uniti)

Non si può affrontare un argomento come la famiglia con la logica degli schieramenti ideologici, né con la pretesa che un obolo per evitare un aborto sia un incentivo vero a costruire una storia comune.

La famiglia  è il piccolo ma solidissimo pilastro su cui poggia attualmente la nostra architettura sociale. Basti pensare un attimo ai minuscoli centri abitati che ancora resistono in Basilicata: che speranze potrebbero mai avere queste comunità di poche centinaia di anime se non ci fossero le famiglie a tenerle in vita? 
Ma le politiche messe in campo, a livello sia nazionale che locale, hanno fallito fino a oggi il compito di sostenere la famiglia. Ed è facile accorgersi di quante siano le famiglie che si disgregano in poco tempo. 

Ma è il concetto stesso di famiglia a essere sotto attacco da più parti. L’aspetto peggiore però  è vedere che i giovani più motivati a mettere su casa insieme non hanno la possibilità materiale di farlo. Manca il lavoro, manca la casa, manca un appoggio concreto e significativo alla crescita dei figli. 
Lo Stato e gli enti locali, per la parte che compete loro, certo non agevolano la strada di chi vuole creare una nuova famiglia. Idee stantie, soluzioni rivelatesi nel tempo inconcludenti, promesse mai mantenute, meccanismi inefficaci.Ed è qui che invece politici e amministratori devono riuscire a regalare la visione di un domani migliore ai giovani. 
Sappiamo tutti che è un compito gravoso e complesso, in cui l’esigenza di immaginare politiche organiche e programmi integrati a favore della famiglia si scontra con la scarsità dei fondi a disposizione. Ma l’importante è prendere la direzione giusta. 
Cominciare a immaginare sul serio politiche che interessino tutte le fasi che concorrono a creare un nuovo nucleo familiare: dal concepimento, momento delicato e carico di incognite, alla nascita, alla crescita e all’educazione dei figli, includendo ovviamente la legittima aspirazione ad avere una casa propria.
I Popolari Uniti della Basilicata, dunque, lanciano un appello  come persone impegnate da sempre alla difesa della famiglia, come cattolici, come politici interessati a ridisegnare una società più giusta e più umana  a cercare insieme le soluzioni ad hoc. Il celebre psichiatra Claude Olievenstein si scagliava contro una società colpevole di aver tolto ai giovani la possibilità di sognare. 
Penso che nostro dovere sia ridare ai giovani quell’opportunità. Riconsegnare nelle loro mani il dono più grande: sognare un avvenire diverso. 

*segretario regionale Popolari uniti

 

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