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FINALMENTE una bella notizia dal mondo del lavoro. E proprio da una clinica, la Luccioni, che nei mesi scorsi non ha mai regalato novità positive.

«Per la clinica Luccioni – fanno sapere in una nota – si può dire conclusa la fase di declino e di precarietà nella quale era finita. La casa di cura di Potenza ha intrapreso un percorso di rinascita». E i numeri sono proprio da rinascita: si passerà da una quarantina di dipendenti a circa un centinaio. Nuove unità operative, installazione di macchinari e strumentazioni tecnologiche avanzate di sala operatoria: ecco quanto si preannuncia.

In cantiere sembra ci siano «strutture moderne in grado di fornire tutta una serie di prestazioni sanitarie utili a contribuire appieno alle esigenze del territorio, tenendo fede ad un percorso di integrazione e nel rispetto delle linee direttive dettate da un progetto sanitario di respiro regionale».

A compiere il miracolo, nell’agosto scorso, è stato l’imprenditore campano Walter Di Marzo (classe 1968), che da socio della vecchia società di gestione dell’ospedale, ha voluto prendere in mano il timone «per traghettare il progetto verso nuovi approdi, utili a rilanciare l’attività della clinica e a tutelare i livelli occupazionali». Di Marzo ha maturato esperienze nella gestione di diverse aziende sanitarie, numerosi centri di assistenza e cura della Campania.

E ora vuol puntare su questo progetto, «che in breve tempo ha dato già i suoi frutti: con un incremento significativo dei pazienti ricoverati in clinica,  molti dei quali provenienti da altre regioni d’Italia. Grazie anche al coinvolgimento di noti professionisti, come Luigi Catani e all’utilizzo di tecniche chirurgiche all’avanguardia, nell’ospedale sono stati eseguiti interventi al pari di importanti strutture presenti sul territorio nazionale. Oltre a Catani, l’Ortopedia della clinica si avvale di un team di esperti, ciascuno dei quali è specialista in un settore: piede, ginocchio, anca, mano, polso, spalla e colonna vertebrale. La ripresa a pieno regime dell’attività ospedaliera ha consentito di implementare il personale e di rimettere in moto l’intero indotto. Forti dei risultati già ottenuti,  al piano di rilancio della clinica si affianca un possibile processo di rilocalizzazione della struttura, che attualmente dispone di sessanta posti letto. Si tratta di un impegno tanto ambizioso quanto necessario se vengano raggiunti gli obiettivi prefissati. Tra questi c’è il consolidamento e l’avvio di nuove unità operative quali quelle di Urologia, Ginecologia, Neurochirurgia, Oculistica, Medicina e Chirurgia Odontoiatrica, che vanno ad aggiungersi a quelle già attive.  Grande attenzione è rivolta all’attività di diagnostica, che oltre a supportare i reparti chirurgici, può contribuire a ridurre le liste d’attesa e la migrazione sanitaria. L’intenzione è quella di diventare una struttura competitiva a livello nazionale e di superare gli standard qualitativi del settore, al fine di poter attrarre una mobilità attiva».

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