X
<
>

Share
2 minuti per la lettura

LA pasta al forno, ieri, non è mancata. Nemmeno l’agnello al forno con le patate. Questa volta, però, per pavimento c’era l’asfalto della strada che unisce borgo Venusio allo stabilimento Valdadige, dove da qualche giorno le operazioni di combustione del pet coke sono ferme. Solo uno stop temporaneo su cui oggi, alle 10, si discuterà al Comune nel corso della prima seduta del tavolo tecnico promosso dall’amministrazione comunale.  Ieri, intanto, gli abitanti di Venusio con gli attivisti di Legambiente, ancora una volta hanno voluto dire la loro, far sentire il loro no alle operazioni che rischiano di trasformare il quartiere in aree ulteriormente danneggiata dagli effetti dei fumi che escono da quei comignoli.  Il percorso  della sfilata (partita nel primo pomeriggio dalla chiesa di S. Giovanni da Matera nel cuore del borgo, ndr.) è stato scandito dai nomi delle 42 persone (su un totale di 53) morte per tumore a Venusio dal 1990 ad oggi.  Un elenco che, come spiegano al Comitato, segna la portata di un fenomeno che richiede attenzione a tutti i livelli. L’arrivo al gazebo, davanti ai cancelli dello stabilimento Valdadige, è coinciso innanzitutto con l’intervento del giovane parroco, don David Mannarella. Il rispetto dei temi ambientali e  il dolore per la morte di chi ha perso la vita per tumore, sono stati alcuni degli aspetti messi in evidenza dal suo intervento. Significativo ciò che ha detto l’assessore comunale all’Ambiente, Rocco Rivelli che ha sottolineato che l’Aia è un provvedimento che bisogna ridiscutere per  un’ eventuale revoca. Carlo Gaudiano si è soffermato sui rischi per la salute e Mimmo Genchi (che oggi parteciperà con Tommaso Perniola al tavolo tecnico)  invece ha spiegato cos’è il pet coke. Al corteo erano presenti anche gli esponenti dell’associazione Il  Grillaio di Altamura che ha già invitato i materani ad un incontro che si terrà martedì sui temi ambientali. 

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE