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BRIENZA – Il gip Rosa Larocca definisce «a dir poco disinvolta» «la gestione i certi appalti pubblici» nel comune di Brienza. L’accusa più pesante mossa dal giudice per le indagini preliminari riguarda una gara relativa “agli interventi per il contenimento dei consumi energetici degli edifici pubblici e degli impianti di illuminazione pubblica, interventi da realizzarsi in contrada Braide e Schiavi per un importo di 249.000 euro”. In questa vicenda sarebbero coinvolti Michele Giuseppe Palladino, capo ufficio tecnico del Comune, il sindaco Pasquale Scelzo e l’imprenditore Bartolo Santoro e riguarderebbe la fase in cui il Comune era in procinto di bandire la suddetta gara. Per il sostituto procuratore, Francesco Basentini, che ha firmato gli avvisi di conclusione indagini: «la circostanza (e cioè che la gara stava per essere bandita dal Comune ndr) veniva indebitamente comunicata dal Palladino al Santoro». Il fatto lo si desume fa una intercettazione ambientale del 24 dicembre 2012 «in cui – continua Basentini – il dipendente comunale, oltre a suggerire di parlare “senza telefono”, proponeva all’imprenditore di “trovarsi dieci, quindici ditte” e di “dargli i nomi…senza manco venire al Comune” indicando anche l’entità del ribasso da formulare nella prevista gara d’appalto (“il 17, 18 – ndr per cento” – “insomma che è una cosa accettabile…”) accordo – prosegue il sostituto procuratore – a cui aderiva, secondo quanto affermato di rimando dal Santoro nella medesima conversazione anche lo Scelzo, con collusione consistita nel concordare insieme, nei termini appena indicati, le ditte che dovevano essere invitate a presentare le offerte nonché l’entità delle offerte che dovevano essere presentate, turbavano il procedimento amministrativo diretto a stabilire il contenuto del bando ovvero gli atti equipollenti al fine di condizionare le modalità di scelta dei contraenti da parte dell’Ente comunale nell’ambito dei citati lavori pubblici, ai quali veniva ammessa a partecipare proprio la Sa. Imp. Santoro impianti srl». Nel procedimento risulta indagato anche il tecnico comunale Angelo Lopardo. Scrive il gip: «va rilevato che in una conversazione del 17 dicembre 2012, il Lopardo rivelava al Santoro che il sindaco gli aveva dato l’incarico di “fare da tramite” con l’imprenditore, non risultando opportuno che il primo cittadino intrattenesse con il Santoro contatti diretti via telefono». Larocca definisce «insolito» il ruolo del funzionario comunale «come – scrive sempre il gip – in occasione del dialogo captato in via ambientale nella vettura del Santoro il 20 dicembre 2012, conversazione in cui il Lopardo diceva che il sindaco era: “contento che ti ha fatto pagare e ti vuole parlare” mentre il Santoro rammentava che avrebbe dovuto consegnare allo Scelzo, al Lopardo e al Palladino dei “pacchi”, delle “cassettine di legno” contenenti bottiglie di vino».
Il primo cittadino di Brienza, Pasquale Scelzo (nella foto a sinistra), raggiunto telefonicamente, si difende dall’accusa. «E’ una vicenda di cui ancora non conosco i dettagli. Invito tutti a venire a vedere i bandi di gara al Comune di Brienza sono trasparenti anche grazie all’onestà dell’architetto Palladino. Non gestiamo gli appalti in maniera disinvolta».
Il primo cittadino, «pur rispettando il lavoro della magistratura», sottolinea come nel caso contestato: «la gara sull’illuminazione è stata vinta da una ditta di Bari e non da Santoro. Questo dovrebbe dimostrare la bontà dell’amministrazione». Scelzo si dice «infastidito» da quanto successo e aggiunge: «non mi va – riprende – di passare per un sindaco che gestisce in maniera disinvolta gli appalti. In questa inchiesta se c’è qualcuno che ha sbagliato è giusto che paghi, ma che vengano messi alla stregua dei delinquenti, professionisti seri, lo ritengo profondamente ingiusto».
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