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di VALERIO PANETTIERI – Mentre il resto della politica cerca di placare gli spiriti e continua a discutere sui candidati il Movimento 5 Stelle brucia le tappe e si prepara alla selezione finale. L’altro ieri una quarantina di iscritti ne hanno votati tre, adesso dovranno essere presentati agli occhi della città in una conferenza stampa che dovrebbe tenersi nelle prossime settimane. Il problema è sempre quello di arrivare il prima possibile per poter ottenere la certificazione della lista comunale, certificazione che segue praticamente gli stessi metodi utilizzati per le elezioni regionali. D’altronde il principio è lo stesso: nessuna iscrizione a partiti, casellario giudiziario pulito (neanche una condanna in primo grado, come il caso Di Bello ha insegnato agli attivisti lucani) e certificazione sul portale nazionale.
Ma il Movimento 5 Stelle di Potenza adesso può contare anche su una piattaforma certificata, che è Airesis, dove si concentrano le discussioni, sia private che pubbliche, su quanto si sta mettendo in piedi all’interno del Movimento. Il lavoro ovviamente non manca, in primis sulla definizione di un programma elettorale che sia “aperto”. In ogni incontro infatti si cerca di far coinvolgere il più possibile attivisti e simpatizzanti o comunque cittadini disposti a segnalare criticità e costruire proposte. Proposte che poi dovranno essere votate proprio sulla piattaforma Airesis. Il problema dei partecipanti però è uscito fuori anche questa volta: a votare sono stati all’incirca 40 iscritti, tutti certificati e tutti in un certo senso sottoscrittori della nota Carta di Firenze, che stabilisce proprio i criteri e i regolamenti all’interno del Movimento 5 Stelle. Il problema principale, al netto degli incontri pubblici, è la partecipazione. C’è un problema di iscritti che in effetti è una riproduzione in scala di quanto accaduto per le “primarie” regionali del Movimento. All’epoca a scegliere i candidati furono circa 400 persone, oggi invece a scegliere i potenziali candidati sono stati in 40.
La questione, com’è logico, ritorna sempre sul problema se sia giusto o meno fare primarie aperte oppure chiudersi a riccio per evitare l’ingresso di truppe cammellate a sostegno di qualche candidato a dispetto di un altro (come il caso Vespe ha insegnato già). Però il problema della partecipazione, nonostante le dirette in streaming rimangano ad imperitura memoria. Pe il Movimento la questione sembra essere naturale, escludendo di fatto le stesse persone che partecipano agli incontri pubblici organizzati dal meetup potentino. ma ecco il colpo di coda sulla questione partecipazione.
IL BALLOTTAGGIO – Oggi, alle 11 del mattino, i candidati saranno presenti ad un incontro pubblico per “presentarsi” al parco Tre Fontane di Rione Chianchetta. Contestualmente partirà l’allestimento dei banchetti per la città di Potenza, banchetti con “urne” dove i cittadini potranno scegliere chi tra Giancarlo Basta, Gerardo Mangini e Savino Giannizzari sarà candidato sindaco. Domani dalle 9 alle alle 21 i bachetti saranno al parco Tre Fontane, sabato dalle 9 alle 14 a Macchia Romana presso Ospedale S.Carlo e nel pomeriggio dalle 16 alle 21 a Poggio Tre Galli (Parco Europa Unita) e domenica dalle 9 alle 22 in via Pretoria a Largo Trinità. Automaticamente i due “esclusi” finiranno nella lista dei consiglieri, mentre gli altri dovranno essere scelti tramite votazione. I tempi? Strettissimi. Entro il 28 di febbraio, tra sette giorni esatti, la lista con tanto di consiglieri dovrà essere pronta per essere certificata dallo staff nazionale. Una mossa ben precisa che potrà giocare a favore del Movimento senza ridursi all’ultimo minuto, guadagnando così una posizione privilegiata rispetto al resto delle forze politiche.
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