1 minuto per la lettura
CATANZARO – La Corte d’Appello di Catanzaro, presieduta dal giudice Maria Vittoria Marchianò, ha condannato a 5 anni di reclusione Massimo Guastalegname, di Triparni, frazione di Vibo Valentia, per i reati di estorsione, rapina ed usura ai danni del commerciante e testimone di giustizia vibonese, Giuseppe Francolino. Condannato anche Leonardo Guastalegname, fratello di Massimo, anche lui di Triparni ma residente a Brescia, alla pena di 3 anni e 4 mesi di reclusione per i reati di rapina ed estorsione.
In primo grado, il 30 gennaio 2012, al termine del processo con rito abbreviato – che era valso loro uno sconto di pena pari ad un terzo – Massimo Guastalegname, di 35 anni, era stato condannato dal gup di Vibo Valentia, Gabriella Lupoli, alla pena di 8 anni e 5 mesi di reclusione, mentre Leonardo Guastalegname, di 45 anni, era stato condannato a 6 anni.
Entrambi erano stati arrestati nel settembre del 2006 nell’ambito dell’operazione antimafia “Odissea” condotta dal pm della Dda di Catanzaro, Marisa Manzini. In seguito erano però cadute le aggravanti mafiose contestate ai due imputati e gli atti erano stati trasferiti alla Procura di Vibo. Le dichiarazioni di Giuseppe Francolino, 42 anni, titolare di un esercizio commerciale denominato “Bar chiosco azzurro”, sito in piazza Capannina a Vibo Marina, erano state riscontrate anche attraverso diverse intercettazioni telefoniche.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA