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CATANZARO – Da New York il procuratore aggiunto Nicola Gratteri torna sulla maxi operazione italo-americana, denominata New Bridge, che ha spezzato i legami tra la ‘ndrangheta calabrese e le cosche di cosa nostra americane (LEGGI LA NOTIZIA). «Questa operazione – ha chiarito il magistrato italiano – è la conferma che la ‘ndrangheta è l’unica mafia presente in tutti i cinque continenti. Potremmo definirla l’unica mafia globalizzata. Fa affari con tutti: messicani, sudamericani. Negli Stati Uniti – ha aggiunto – la presenza della ‘ndrangheta si registra sin dagli anni ’70, come in Australia. Quindi questa presenza non è per noi un fatto nuovo. Il dato allarmante, però, è che è sempre più presente e occupa sempre più una posizione dominante».
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Il togato della procura di Reggio Calabria ha spiegato come «la ‘ndrangheta inizialmente vendeva eroina alle famiglie americane di Cosa nostra. Poi le due mafie si sono messe in società, per così dire, e hanno portato cocaina nell’ordine di 500 chili per volta (SCOPRI IL RUOLO DEGLI INFILTRATI NELLE INDAGINI). Pensiamo che la ‘ndrangheta fosse disposta a investire 11 milioni di euro a New York e fosse interessata all’acquisto di mille pezzi tra fucili e pistole, dismessi dall’esercito Usa».
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Secondo il Procuratore aggiunto di Reggio, «l’eroina purtroppo sta tornando pesantemente nei consumi, un dato che registriamo negli ultimi 3-4 anni. Il motivo è essenzialmente il suo costo più accessibile rispetto ad altre droghe: la stanno vendendo a prezzi stracciati ed in questo momento di crisi internazionale questo è un aspetto da non sottovalutare. C’è da dire che la guerra in Afghanistan ha determinato un maggior potere dei Talebani, che stanno immettendo sul mercato mondiale tonnellate di eroina. La ‘ndrangheta è stata pronta ad intercettare questa nuova frontiera, facendo arrivare la droga dalla Turchia, via ex-Jugoslavia o via Albania, direttamente in Italia. L’eroina costa talmente poco che ormai si annusa come la cocaina ed è una droga assai richiesta adesso anche negli Usa».
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