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ENTRARE nelle librerie, c’è qualcosa di più sublime? Quanto mi piace vedere tutti quei libri… con l’odore del nuovo, del puro, della verginità: solo un paio di persone l’han sfiorato ma mai nessuno ci è entrato, mai nessuno si è perso in esso, mai nessuno è andato fino in fondo. Insomma, mai nessuno l’ha letto! Prima che farlo entrare in me, avrei voluto farlo entrare in quello che sento mi appartiene: la libreria, la voglia di leggere e di scrivere, la folle utopia di poter vedere anche il mio libro, un giorno, tra di loro. Ricordo che eravamo mano nella mano e parlavamo silenziosamente. Poi giravamo attorno a tutti gli scaffali per trovare il libro che ci piaceva di più: i nostri sguardi nel seguirci e nello sfuggire erano costanti, erano pozzi di emozioni, erano quell’approvazione che accetti con stupore e semplicità. C’era musica classica come sottofondo. Io, lui e il mio mondo: potevo chiedere di più? In quell’istante, nonostante il vero interesse per lui, volevo che capisse il mio unico vero amore. C’è qualcosa di più bello di una donna che ti fa entrare nel suo mondo? Una donna che non ti chiude la porta e ti lascia persino le chiavi sotto il tappetino d’ingresso. Una donna che preferisce farti capire piuttosto che assecondarti. Una donna che non ha orari, che non ha aperture e chiusure neppure la domenica, che è 24 ore no-stop. Una donna capace di farti comprendere l’amore… l’amore per la famiglia, per la rugiada, per il cielo stellato, per le strade impervie, per tutto ciò che ti circonda e poi capace di amarti come tu fossi la prima esuberante meraviglia al mondo. Quanto amo quel momento.. Un bel quadretto di vita: attorno solo libri, il sottofondo musicale, il silenzio, gli sguardi. Io e lui, con la sua mano sinistra mi teneva la vita e con la destra stringeva la mia mano. Lui mi baciava la fronte, e io.. Io lo abbracciavo forte: ero a casa!
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