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REGGIO CALABRIA – Anche il procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, è a New York per coordinare di persona le indagini che hanno portato all’operazione contro la ‘ndrangheta tra Italia e Usa. La collaborazione tra la magistratura italiana e quella americana è stata alla base degli arresti di oggi.
IL COLLEGAMENTO TRA CALABRIA E NEW YORK – L’hanno chiamata “Operazione New Bridge”. Un nome che gli investigatori dello Sco, il Servizio centrale operativo della Polizia di Stato e della Squadra Mobile di Reggio Calabria hanno volutamente dato al blitz antimafia fatto scattare questa mattina tra Italia e Usa, per sottolineare la novità di quest’inchiesta rispetto alla ‘Old Brigdè, il blitz condotto nel 2008 contro Cosa nostra, che vide la collaborazione tra il Dipartimento della Pubblica Sicurezza e il Federal Bureau of Investigation, e svelò le connessioni nel traffico di droga tra le famiglie mafiose siciliane e quelle d’oltreoceano. Sei anni dopo, gli investigatori hanno smantellato un vero e proprio ‘pontè della droga tra la Calabria e New York, gestito dalla ‘ndrangheta e da Cosa Nostra, con il passaggio di stupefacenti dal Sud America all’Italia e poi negli Stati Uniti.
Come spiega all’Adnkronos Andrea Grassi, primo dirigente del Servizio centrale operativo (Sco) della Polizia di Stato, raggiunto telefonicamente a New York, dove ha partecipato al blitz insieme ad altri investigatori dello Sco e di Reggio Calabria. “Mentre nell’operazione “Old Bridge” si evidenziavano gli antichi rapporti di alleanza tra Cosa nostra di Palermo e Cosa nostra di New York -dice Grassi- la “New Bridge” dimostra ora le nuove alleanze strette tra la ‘ndrangheta della jonica-reggina e le storiche famiglie mafiose di New York, come la famiglia Gambino”. Proprio sul tema delle proiezioni della ‘ndrangheta all’estero, infatti, si fonda l’odierna operazione antimafia della Polizia.
AGENTI SOTTO COPERTURA PER IL BLITZ – L’indagine, durata due anni e svolta con intercettazioni ambientali, telefoniche e telematiche, “evidenzia la collaborazione storica tra l’Fbi e la Polizia di Stato, inziata già negli anni ’80 con l’operazione “Pizza Connection”, rimarca il dirigente dello Sco. Per il maxi blitz antimafia, conclude Grassi, “hanno operato in sinergia le procure di New York e Reggio Calabria e team di investigatori dello Sco e dell’Fbi, anche con il ricorso ad agenti sottocopertura -‘undercover’ italiani dello Sco e statunitensi dell’Fbi- che nel corso di due anni di indagine hanno sequestrato in operazioni sottocopertura oltre 10 kg di sostanze stupefacenti”.
I COMPLIMENTI DI ALFANO – Il vice premier e ministro dell’Interno Alfano ha sottolineato come l’operazione di oggi contro la ‘Ndrangheta ha destrutturato “una pericolosa nuova alleanza mafiosa, stroncata dalla tenacia investigativa delle donne e degli uomini del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato italiana, con la Squadra Mobile di Reggio Calabria, capaci di individuare anche oltre oceano le attività criminali di una delle più note famiglie mafiose statunitensi e di pericolosi personaggi della ‘ndrangheta”. Alfano, oltre a complimentarsi con il capo della Polizia ha voluto estendere la propria soddisfazione anche alle forze dell’ordine dell’F.B.I. e ai magistrati, italiani e statunitensi, che hanno coordinato l’operazione internazionale che ha portato a 26 arresti e oltre 40 indagati. In particolare, il ministro Alfano si è congratulato con il procuratore di Reggio Calabria, Cafiero De Raho
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