3 minuti per la lettura
VARESE – Finita la caccia all’uomo, i Carabinieri hanno individuato e arrestato Domenico Cutrì, l’ergastolano fuggito dal tribunale di Gallarate (Varese) dopo una sanguinosa sparatoria in cui ha perso la vita il fratello Antonino Cutrì. L’evaso sarebbe stato catturato non distante da Inveruno, nell’Alto milanese, dove risiede la sua famiglia.. Domenico Cutrì, 32 anni, era stato condannato in appello all’ergastolo come mandante dell’omicidio di un polacco che aveva insidiato la sua fidanzata (LEGGI LA SCHEDA COMPLETA). Era evaso lunedì scorso, intorno alle 15, quando un gruppo armato era entrato in azione davanti al tribunale di Gallarate dove l’ergastolano doveva sostenere un processo per truffa (GUARDA IL VIDEO DEL LUOGO DELL’ASSALTO e LEGGI I DETTAGLI DELL’EVASIONE)
In carcere si trova anche la compagna di Antonino Cutrì, Carlotta Di Lauro, accusata di aver fornito supporto logistico all’evasione. Si è fatta trovare ieri sera in casa dei genitori dopo tre giorni in cui era stata irriperibile con il figlio di cinque anni avuto da una precedente relazione.
L’appartamento in cui l’uomo è stato sorpreso nel sonno era stato messo a disposizione dell’evaso da un piccolo imprenditore della zona, Franco Cafà, 35 anni, arrestato ieri dai carabinieri a Buscate (Milano) con l’accusa di favoreggiamento. Cutrì si trovava in compagnia di un altro uomo, Luca Greco, e con lui viveva in condizioni di degrado: nel covo, infatti, mancavano luce, acqua e gas. Per cucinare i due uomini utilizzavano un fornelletto da campeggio, e dormivano su due brandine in una delle stanze. All’interno del covo ci sono ancora generi alimentari, pacchi di pasta e scatolette di tonno, sparsi a terra, davanti al divano dove dormivano l’ergastolano e il suo complice Luca Greco. Sul pavimento anche copie di quotidiani con la cronaca dell’evasione. Cutrì aveva a disposizione una palazzina in ristrutturazione di due piani in via Villoresi, poco lontano dal centro di Inveruno (Milano) e dalla casa dove vivono i genitori. Le porte delle stanze sono state sfondate. Il cortile dove si trova la palazzina è circondato da altre case ma, come raccontano alcuni residenti, nessuno si sarebbe accorto di movimenti sospetti.
Ad entrare in azione per catturarli sono stati i carabinieri del Gis (Gruppo intervento speciale). A individuare il covo erano invece state le indagini dei carabinieri di Varese, Milano e del Ros (Raggruppamento operativo speciale). La pistola 375 magnum che Mimmo Cutrì aveva con sè aveva il colpo in canna, ma gli investigatori lo hanno sorpreso nel sonno e non è stato in grado di usarla (GUARDA IL VIDEO).
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA